Il divieto per le semine di organismi geneticamente modificati è legge: questo pomeriggio il Consiglio Regionale ha approvato, con un voto bipartisan, la proposta di legge inserita all’ordine del giorno. “È una scelta politica importante – commenta subito dopo il voto Mara Piccin, gruppo LN in Consiglio e relatrice di maggioranza per quanto riguarda la discussione della legge – che ci permette di compiere una scelta di campo sul futuro del nostro sistema agricolo”.
Il testo, come gia anticipato dall’assessore Violino in occasione del Tavolo Verde, è di fatto un articolato“a prova di impugnazione”. La legge vieta sull’intero territorio regionale gli Ogm, consentendo solo una deroga a fini sperimentali, purchè si tratti di ambienti controllati e sarà compito dell’Ersa trovare i siti adatti e verificare la sperimentazione. La vigilanza sul rispetto della normativa viene affidato invece al Corpo Forestale Regionale. ”. Al testo uscito dall’esame della seconda commissione sono state apportate solo lievi modifiche di carattere tecnico, proprio per evitare che il Governo nazionale possa impugnare la norma.
“Siamo soddisfatti per l’approvazione di questa legge – dice ancora Piccin – anche se siamo consapevoli che i problemi e le questioni legate all’Ogm non sono del tutto risolti. La tematica apre un grande dibattito, anche a livello europeo, anche se – continua Piccin – i dati in nostro possesso ci dicono che la coltivazione di Ogm è in controtendenza rispetto al passato, registrando un calo percentuale di 3 punti. Questo è un segnale importante, che ci fa capire che forse coltivare Ogm non è più vantaggioso nemmeno a livello economico” conclude Piccin.
La legge, tutela di fatto la biodiversità e la tipicità, prendendo posizione e facendo una scelta di campo importante: “La nostra agricoltura – ribadisce l’Assessore Claudio Violino facendo eco alle dichiarazioni della sua collega Mara Piccin – deve scegliere che direzione prendere. Quella degli Ogm non è economicamente conveniente per noi, diciamo che alla nostra agricoltura non servono. Percorrere la strada della tipicità e della qualità, invece, ci pagherebbe sicuramente di più, proprio perché a livello quantitativo non riusciamo a competere con le grandi potenze mondiali.”
“In una Regione dalle piccole dimensioni come la nostra – puntualizza l’assessore – prevedere la coesistenza sarebbe stato di fatto impossibile. La normativa è comunque in evoluzione, per questo abbiamo permesso la sperimentazione, purchè sia in un ambiente controllato. È fondamentale tutelare anche i consumatori, che in base a quanto sappiamo, sono per la maggior parte contrari a prodotti contenenti ogm”.