Le Regioni, ad eccezione dell’Abruzzo, dovranno prevedere una disponibilita’ totale fino a diecimila posti per l’accoglienza dei profughi. E’ quanto ha chiesto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli nel corso di una riunione che si e’ tenuta a Roma e alla quale hanno partecipato i soggetti attuatori nominati dai presidenti delle regioni e delle province autonome per la gestione dell’accoglienza sul territorio dei migranti. Nel corso della riunione, in cui e’ stato fatto il punto sui modelli di accoglienza messi in campo dagli enti locali, Gabrielli ha anche spiegato come verranno ripartiti tra le Regioni i primi cinque milioni, destinati alla copertura delle spese di accoglienza sostenute a livello locale. Nel ricordare che l’emergenza umanitaria in atto rappresenta una sfida per la capacita’ di accoglienza del sistema nazionale di protezione civile, il Dipartimento ha ribadito che il principio cardine nel fronteggiare il flusso di persone in cerca di protezione e’ e dovra’ rimanere il mantenimento e potenziamento delle reti e degli strumenti che già in ordinario accolgono queste persone portatrici di varie e delicate specificità. Per questo si continuera’ a seguire uno schema di accoglienza che prevede un primo temporaneo trasferimento nei Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) dei profughi che arriveranno a Lampedusa al fine di garantire loro lo screening sanitario e la ricognizione di eventuali particolari esigenze, prima dell’accompagnamento sul territorio, nelle strutture indicate dalle regioni”. (ANSA)
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