Mamma 2.0 – Lo sguardo di una bambina su Friuli Doc

frico

E parliamo anche qui di Friuli Doc…
Ma lo facciamo in maniera diversa.
Ho pensato a lungo a cosa dire, leggendo giornali e non solo, ascoltando opinioni, giudizi, di tutto e di più su questa manifestazione amata e odiata al tempo stesso.
Già il fatto che generi tanti sentimenti contrastanti, secondo me, è un successo, ma non mi bastava, cercavo un punto di vista nuovo.
Spesso, ultimamente, mi ritrovo a chiedere opinioni a mia figlia, possono essere giuste o sbagliate, condivisibili o meno, come quelle di chiunque altro, ma hanno un grande pregio, data la tenera età della fanciullina: sono dirette e senza eccessivi fronzoli.
Così ieri pomeriggio abbiamo giocato alle giornaliste e questo è il risultato dell’intervista.

“Lo sguardo di una bambina su Friuli Doc” – il titolo scelto.

Che cos’è Friuli Doc?
E’ una specie di mercato dove puoi mangiare e dove ci sono anche tante attività per i bambini.

Che cosa ne pensi? Ti è piaciuto andarci?
Mi piace perché è molto divertente e fa conoscere le tradizioni friulane alla gente, come intagliare il legno o fare le borse con le foglie del mais.

La cosa che ti è piaciuta di più?
Mi è piaciuto quando mi hanno truccata (una gentile signora le aveva disegnato una farfalla sul viso e un fiore sul braccio) e quando ho fatto il polipo sotto la loggia (ha partecipato ai laboratori creativi per i bambini sotto la Loggia del Lionello). Lo stand che mi è piaciuto di più è stato quello della lavanda, perché profumava di buono e il viola è un bel colore.

Cosa hai mangiato?
Frico con la polenta.

Cosa non ti è piaciuto o cosa cambieresti?
Terrei la musica a volume un po’ più basso e metterei più sedie in giro per riposarsi e per mangiare.

Certo noi abbiamo vissuto il “Friuli Doc diurno” e quindi ci sono state risparmiate certe derive di pessimo gusto.
Spiace però leggere tanto livore sugli articoli di giornale, che raccontano a grandi titoli e con dovizia di commenti più gli aspetti negativi di questa manifestazione, che invece, secondo me, porta un po’ di colore e movimento in una città dove, in certe domeniche, senti solo il rimbombo dei tuoi passi solitari.
Tutto è migliorabile: ad esempio ho trovato veramente discutibile la scelta di porre un palco a ridosso del sagrato del Duomo e, ancora peggio, i servizi igienici accanto alle entrate laterali dello stesso.
Ritengo anche corretto che si colga l’occasione, una volta di più, per interrogarsi su come porre un freno all’abuso di alcolici, specie tra giovani e giovanissimi, anche se scaricare su una manifestazione un problema sociale grave e persistente dei nostri tempi non porta certo a grandi soluzioni.
Mi piacerebbe che non ci fosse la sovrapposizione con “Pordenonelegge” anche perché i paragoni tra due eventi completamente diversi rasentano l’assurdo.
Si poteva invece pensare ad anticipare l’apertura della mostra sull’Espressionismo a Villa Manin, cosicché magari al turista si sarebbero potuti offrire dei pacchetti dedicati.

Ma, soprattutto, pur tenendo ben presenti gli errori commessi e cercando di evitarli in futuro, non si potrebbe per una volta dare un messaggio positivo, un’immagine presa da una bella angolazione, che valorizzi Udine e il Friuli e coloro che hanno lavorato tanto e con tanto impegno?

Ognuno dovrebbe assumersi un pezzettino di responsabilità per ciò che non ha funzionato: ben vengano, dunque, anche le critiche quando sono costruttive e non sterilmente polemiche, ma, per favore, cerchiamo di parlare del nostro Friuli nel modo migliore, ne abbiamo bisogno tutti!

Non pensate, infatti, che anche partendo da eventi di aggregazione come questo dovremmo cercare di dare una buona immagine del nostro Paese? Abbiamo tante cose belle da offrire, ma, dal livello centrale fino al locale, pare si faccia a gara a chi riesce a far emergere l’immagine peggiore di questa nostra Italia.

A voi Friuli Doc ha lasciato anche un bel ricordo, una bella immagine? Me la raccontereste?

fiore legno

Io di questa edizione porterò con me l’immagine della mia bambina ferma, per più di venti minuti, ad osservare in silenzio, un anziano signore di Claut intagliare con pazienza un pezzo di legno fino a farne un fiore.

Il nostro Friuli migliore…

Cristina oltre a scrivere questa rubrica tutti i giovedi su Udine20 ha un suo blog: http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/