Dalla cronaca al ritratto d’autore, fino al reportage. Il tutto in un’ottica priva di giudizi di fronte alla realtà rappresentata, con un raro istinto giornalistico e una sensibilità che rendono ancor oggi le sue fotografie di forte impatto emotivo e attuali. In una parola ricche di grande “Umanità”.
Ed è proprio questo, oltre ad esserne il titolo, il filo conduttore della mostra fotografica dedicata al grande fotografo e giornalista Gianni Giansanti che Anà-Thema Teatro e i Civici Musei del Comune di Udine, in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano e l’Agenzia “Immaginazione”, inaugurano sabato 15 ottobre alle 18 a Casa Cavazzini.
L’umanità, infatti, è l’elemento conduttore delle storie che Giansanti in trent’anni di storia internazionale racconta, tale da stimolare la sua curiosità di fotografo e la voglia di testimoniare “i momenti veri”.
L’esposizione, che sarà aperta al pubblico fino al 4 dicembre, si propone di ripercorrere, attraverso una selezione di 86 fotografie, la carriera di uno tra i più apprezzati fotogiornalisti sulla scena internazionale, diventato famoso a soli 21 anni con il celebre scatto esclusivo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in Via Caetani a Roma nel 1978. La fotografia tristemente famosa, che fece subito il giro del mondo, gli valse una menzione d’onore al World Press Photo dello stesso anno.
A partire da quella data, Gianni Giansanti documenta con i suoi scatti trent’anni di storia nazionale e internazionale e dei suoi protagonisti, toccando tutti i temi della cronaca italiana, dalla strage di Bologna al disastro di Tesero. In particolare, racconta i 27 anni di pontificato di Papa Giovanni Paolo II, seguendolo nelle uscite pubbliche e nei suoi momenti privati, restituendo una vera e propria foto-biografia di uno dei personaggi più significativi e carismatici della storia contemporanea. Questo lavoro gli fa vincere il primo premio al World Press Photo nel 1988.
Dopo l’esperienza in Vaticano, Giansanti è chiamato da Marco Palocci, allora direttore della comunicazione della Camera dei Deputati, ad affrontare una nuova sfida professionale: raccontare la vita quotidiana di Montecitorio attraverso i suoi scatti. Così per la prima volta una macchina fotografica ebbe accesso a tutti i luoghi più segreti e nascosti della città della politica: le immagini sono raccolte in un volume, che la stessa Camera dei Deputati ha usato per lungo tempo come omaggio di rappresentanza per ospiti italiani e stranieri.
La mostra è divisa in 3 sezioni:l’affaire Moro e la cronaca italiana, i ritratti, i reportages
Si parte con il famoso scoop del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, per passare alle fotografie che raccontano la cronaca italiana dal disastro di Tesero, la strage di Bologna, il Palio di Siena e poi la lunga sezione di ritratti (8 fotografie di Papa Giovanni Paolo II, l’allora Cardinale Ratzinger, John Elkann sul tetto del Lingotto, il Presidente Pertini in vacanza, Italo Calvino, lo stilista Valentino nel suo studio e molti famosi sportivi). Il percorso espositivo si conclude con la sezione dedicata ai grandi reportages: l’Africa, le Accademie Militari nell’ex Unione Sovietica, la carestia in Somalia, il capodanno tibetano e il Kumbha Mela in India.
Come ricordato, l’esposizione sarà aperta a Casa Cavazzini, via Cavour 14 a Udine fino al 4 dicembre, ogni giorno dal martedì alla domenica dalle 15 alle 18. Per informazioni è possibile contattare il PuntoInforma del Comune (0432 414717) o la segreteria di Anà-Thema Teatro (04321740499).
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