PALMANOVA. Una vicenda scabrosa che ha come protagonista una bambina di appena sette anni. La contrapposizione tra nobiltà e vulgo, tra ricchezza e povertà. E lo sfondo di un mondo contadino della provincia veneta, lungo il corso del Brenta, del 1600.
È l’ambientazione dell’ultimo romanzo storico, “La camera del miglio” (edito dalla CLEUP di Padova), scritto a quattro mani dalle autrici Daniela Galeazzi e Maria Renata Sasso che da anni si occupano di ricerche di materiali e documenti storici da trasformare poi in componimenti narrativi che ricostruiscono, grazie all’intreccio di vari elementi, piccoli spaccati di vita antica. Il romanzo verrà presentato in anteprima giovedì 7 marzo alle 20.30, nella Polveriera di Contrada Garzoni a Palmanova (Udine), nell’ambito della rassegna DonnAEDintorni 2013, promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Palmanova. La serata sarà introdotta dall’assessore alla Cultura, Adriana Danielis, alla quale seguiranno gli interventi di esperti come Giuseppina Minchella, storica dell’età moderna, e Marzia Bagolin, psicologa e psicoterapeuta, sul tema “Storia di un’infanzia violata”.
Anche per questo romanzo, anticipano le due scrittrici, «ci siamo basate sulla ricerca di documenti storici, condotta principalmente nell’archivio di Stato di Venezia». Qui per un caso di omonimia (il cognome di un personaggio del loro precedente romanzo “Marietta olim Galla” è lo stesso di uno dei protagonisti de “La camera del miglio”) Galeazzi e Sasso si sono ritrovate a svolgere una ricerca che ha fatto emergere le carte di un processo risalente al 1638 per deflorazione di una bambina di sette anni. Le due autrici hanno dunque letto e analizzato i molti fascicoli processuali e, affiancando altre ricerche su materiali coevi, hanno ricostruito l’intero contesto sociale all’interno del quale si è consumata questa scabrosa violenza che sconvolse le comunità dei borghi del Brenta e impegnò a lungo il tribunale padovano e i magistrati veneziani, giungendo a sfiorare perfino il doge.
«Attraverso questo romanzo – spiegano Daniela Galeazzi e Maria Renata Sasso – portiamo il lettore a scoprire il sistema giudiziario dell’epoca che vedeva una forte contrapposizione tra una nobiltà intenzionata a mantenere a tutti i costi prestigio e privilegi e un mondo contadino al quale appartiene la vittima che subisce le decisioni dei più forti. Il romanzo, pur ambientato in un’epoca storica lontana, propone tematiche di stringente attualità e fa nascere interrogativi legati al mondo della giustizia ancora discussi».
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