Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare..
Al cinema e non solo.
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ELYSIUM di Neil Blomkamp
Alieni profughi atterrati con un astronave-carretta in Sud Africa ed emarginati ed isolati come durante l’ apartheid. Con questa idea Neil Blomkamp diresse il corto che lo porto’ ad attirare le attenzioni delle Major e che gli permisero in seguito di trasformarlo in un convincente lungometraggio che miscelava sapientemente action, fantascienza e politica. A distanza di qualche anno il regista sud africano torna con un nuovo progetto che, rispettando la formula del precedente District 9, ci porta in un non lontanissimo futuro dove a causa della eccessiva sovrappopolazione, i ricchi ed i potenti si sono trasferiti in blocco su di una stazione orbitante, la Elysium che da’ anche il nome al film. Sulla carta tutto bene insomma, se non fosse che la somma delle sue parti non da certo il risultato sperato: il primo problema sorge proprio sulle basi cui si fonda questo immaginario futuro distopico. Su Elysium la gente non si ammala mai grazie alle più moderne tecnologie mediche mentre sulla terra i meno abbienti sono costretti a servirsi di un precario sistema sanitario o, nel peggiore dei casi, destinati ad una morte sicura. L’ idea che Blomkamp voglia in qualche modo raccontare in chiave fantascientifica la necessità che hanno alcuni dei Paesi più sviluppati di rendere il servizio sanitario un diritto uguale per tutti (qualcuno ha detto USA?) funziona bene almeno fino a quando il messaggio, molto diretto e propinato in maniera banale e ridondante, non perde rapidamente la sua efficacia. Questo è probabilmente il risultato di una sceneggiatura che non è in grado di inquadrare completamente tutte le problematiche di una società dove la separazione tra ricchi e poveri è addirittura planetaria, rendendo davvero difficile credere che si desideri fuggire verso Elysium solo per poter sfruttare le più avanzate tecnologie in campo medico. Per il resto il film ha le caratteristiche tipiche del blockbuster, impreziosito dalle atmosfere sporche e polverose che già caratterizzarono District 9 e da un ritmo comunque sostenuto per tutta la durata. I personaggi appena abbozzati ed un finale davvero poco ispirato, ci riportano però a bomba sui problemi, seri, che Elysium non riesce proprio a nascondere, dove l’ aspetto sociale e politico, debole già di suo, non si fa parte complementare con quello più prettamente action e commerciale, uniformandosi a prodotti per il grande pubblico che non vorremmo mai vedere associati ad un nome interessante come quello di Blomkamp. GRADIMENTO WELTALL 45%.
Brevemente in sala (a cura di Weltall).
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L’ ARBITRO di Paolo Zucca
Nato dal pluripremiato cortometraggio omonimo, il film di Paolo Zucca ruota intorno al campionato sardo di calcio di terza categoria e si muove tra le vicende di diversi personaggi: un arbitro, un immigrato, un allenatore ed una coppia di giocatori coinvolti in una faida. Sembra quasi che lo sport nazionale (non che se ne debba fare un vanto) voglia qui essere utilizzato per raccontare dinamiche radicate nella terra in cui è ambientato, la Sardegna. Qualche nome noto nel cast (Accorsi, Gucciari e Pannofino) ma poco interesse in generale. ATTESA WELTALL 0%Il campionato sardo di calcio di terza categoria. Proprio la mia passione. ATTESA KUSA 0%.
CHE STRANO CHIAMARSI FEDERICO di Ettore Scola
Documentario su Federico Fellini a vent’anni dalla scomparsa. Un maestro raccontato da chi può essere definito nella medesima maniera, un racconto sentito ed appassionato su di una delle figure più importanti del cinema italiano e mondiale. Tra l’ altro, presentato a Venezia proprio nei giorni scorsi, questo documentario ha raccolto parecchi consensi positivi il che non può che rappresentare un incentivo. ATTESA WELTALL 70%Personalmente amo più Fellini di Scola, ma quando un grande regista racconta un maestro c’è sempre da star zitti ed ascoltare, nella speranza di imparare qualcosa. Anche se la formula del documentario al cinema mi lascia sempre un po’ perplesso. ATTESA KUSA 65%.
COME TI SPACCIO LA FAMIGLIA di Rawson Marshall Thurber
David è un piccolo spacciatore che conduce la sua attività con rigore seguendo alcune precise regole “morali” auto imposte. Tutto sembra andare bene almeno fino a quando non si indebita con il suo fornitore ed è costretto a fare un lavoro per lui, portare un certo quantitativo di droga attraverso il confine con il Messico. Per farlo assolda un gruppo di persone affinché fingano di essere la sua famiglia in viaggio verso sud su di un camper. Sperando che il vomitevole titolo non rispecchi anche la qualità del film, questa sembra pure una commedia divertente, recuperabile tranquillamente tra le mura di casa però. ATTESA WELTALL 50%Ma soprattutto chissà perchè farlo uscire ora quando hanno avuto tutta l’estate per una commediola come questa, che neanche la presenza di Jennifer “Bellicapelli” Aniston potrebbe spingermi a vedere. ATTESA KUSA 30%.
UNA FRAGILE ARMONIA di Yaron Zilberman
Il film di Zilberman racconta di un quartetto d’ archi che, sulla soglia dei venticinque trionfali anni di carriera, vede la propria solidità e complementarità venire meno quando uno di loro decide di ritirarsi dopo aver scoperto di essere affetto dal morbo di Parkinson. Insomma, il classico film allegro per tutta la famiglia per il quale, anche il notevole cast (Catherine Keener, Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken), non riesce ad alzare l’ asticella dell’ interesse. ATTESA WELTALL 0%Si si, ho già pronti i popcorn per spataccarmi dalle risate con questo bel film allegrone, quasi quasi me lo vedo in doppio spettacolo con La religiosa della scorsa settimana ATTESA KUSA 0%.
JURASSIC PARK 3D di Steven Spielberg
Non so voi ma io ho visto Jurassic Park alla sua prima uscita nei cinema italiani. Magia pura, merito di un maestro del cinema che ha sempre saputo utilizzare la settima arte per toccare come pochi altri le corde della fantasia. E se ha saputo commuoverci con l’ amicizia tra un alieno ed un bambino, come poteva non emozionarci riportando in vita i dinosauri? Ora Jurassic Park ritorna al cinema, ennesimo step di una riproposizione di grandi film per il pubblico di oggi, sfortunatamente, in un inutile 3D. Io mi tengo stretti i miei ricordi della visione su grande schermo ma chi non ha avuto la stessa opportunità magari può farci un pensiero. ATTESA WELTALL 0%Riassumo il pensiero del collega con una parola sola: Perchè? ATTESA KUSA 0%.
MOOD INDIGO di Michael Gondry
Quando si ha tutto si finisce per scoprire che a mancare sono le cose essenziali. Colin è ricco e vive senza scopo almeno fino a quando non trova in Chloé l’ amore della sua vita. Dopo il matrimonio però, lei scopre di essere malata e così per la coppia inizia una delle fasi più difficili della loro relazione e della loro vita. L’ amore con tutte le sue, positive e negative, sfaccettature raccontato con quell’inconfondibile ed incontenibile tocco visionario di Michael Gondry. E lo aspettavamo come un ritorno questo film. Per me, pellicola della settimana. ATTESA WELTALL 90%Gondry ha un tocco effettivamente unico, difficile da imitare. E anche se Eternal Sunshine è un film che difficilmente si dimentica, ad esser sincero sincero non riesco ad essere completamente in sintonia con la poetica e la visionarietà del regista. Pero’ sicuramente Mood Indigo è uno dei titoli più interessanti della settimana, soprattutto per chi cerca qualcosa di stimolante e non omologato. ATTESA KUSA 70%.
PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’ OLIMPO –
IL MARE DEI MOSTRI di Thor Freudenthal
Le avventure di Percy Jackson rientrano tra quelle saghe letterarie trasposte per il grande schermo che non hanno trovato su pellicola lo stesso successo riscontrato su carta. Stupisce infatti che si siano voluti impiegare altri soldi per questo seguito che arriva dopo il primo trascurabilissimo film che non aveva convinto ne gli spettatori ne, tanto meno, i lettori. Figuratevi quanto può fregarmene. ATTESA WELTALL 0%E dopo Le cronache di Narnia, ecco un’altra saga letteraria pseudo-fantasy che arriva inspiegabilmente al secondo capitolo cinematografico. E il fatto che Logan Lerman mi sia piaciuto in Noi Siamo Infinito non mi spingerà neanche lontanamente a prenderlo in considerazione. ATTESA KUSA 0%.
IL POTERE DEI SOLDI di Robert Luketich
Praticamente la storia di Steve Jobs e di Bill Gates che si contendono un giovane genio per spiare l’ uno i segreti dell’ altro. Ad un certo punto lui non ci sta più ma loro lo tengono per le palle ed allora escogita un piano per metterla nel pepé a tutti e due. Una roba che vengono i brividi solo a scriverla. ATTESA WELTALL 0%Vista la storia e i protagonisti, piuttosto che guardare il film mi sa che che mi leggerò il libro da cui è tratto, Paranoia, che peraltro dava il titolo alla pellicola in originale. ATTESA KUSA 0%.
R.I.P.D. di Robert Schwentke
Ennesima graphic novel che diventa film, R.I.P.D. si ispira agli albi pubblicati dalla Dark Comics negli anni ’90 e racconta di un particolare dipartimento di polizia impegnato a catturare le anime dei criminali che non ci pensano due volte a sfuggire all’ “Ultimo Giudizio”. Il film pare il classico blockbuster d’ azione che strizza l’ occhio ai buddy movie che tanto andavano di moda tra gli anni ’80 ed il decennio successivo. Potrebbe rappresentare una visione poco impegnata ma la puzza di boiata inappellabile c’è tutta. ATTESA WELTALL 50%Dopo aver visto il trailer direi che boiata inappellabile mi sembra proprio la definizione giusta. Dopo Green Lantern, un altro passo falso per la carriera di Ryan Reynolds, ahilui… ATTESA KUSA 30%.
THE SPIRIT OF ’45 di Ken Loach
Il nuovo documentario di Ken Loach, presentato allo scorso festival di Berlino, racconta attraverso materiale di repertorio recuperato dagli archivi regionali e nazionali, lo spirito che guidò il popolo britannico subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, un raro esempio di forza coesiva che durò anche nei decenni immediatamente successivi. Fatta salva una distribuzione, si spera, almeno accettabile, resta da vedere quanto si può essere interessati ad un prodotto di questo tipo che arriva comunque da un autore sempre molto impegnato a livello politico e sociale. ATTESA WELTALL 50%Il buon vecchio Ken Loach, con la sua instancabile passione militante, guarda con nostalgia ai bei tempi del Regno Unito del dopoguerra in cui un governo laburista seppe trovare la formula giusta per risollevare il Paese con una politica di solidarietà sociale e di statalizzazione dei servizi a favore dei ceti meno abbienti. Poi negli anni ’80 arrivò la Thatcher a distruggere tutto. E in mezzo? La visione di Loach è come sempre appassionata e sincera. Nonché dichiaratamente di parte. ATTESA KUSA 50%.
Consigli per gli acquisti.
. A meno che non siate interessati a L’ Uomo con i Pugni di Ferro (ed io spero vivamente che non siate interessati) questa settimana non esce nulla di interessante. . .