Giovedì 14 novembre, alle 20.45, primo appuntamento della Stagione di Prosa del Teatro Giovanni da Udine firmata dal Direttore Artistico Giuseppe Bevilacqua, con il celeberrimo Musical My Fair Lady,
di Friederick Loewe e Alan J. Lerner tratto da Pigmalione di George B. Shaw con Vittoria Belvedere e Luca Ward e la regia di Massimo Piparo, in scena al Teatro Nuovo fino a sabato 16 novembre.
My Fair Lady è uno dei più amati classici della storia del musical: dopo il debutto trionfale del 1956 al Mark Hellinger Theatre di New York e l’esito memorabile di più di 2500 repliche a Londra, fu trattato in versione cinematografica da George Cukor con protagonista Audrey Hepburn.
È la favola della povera e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica, che vuole “colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima…” (così recita il prof. Higgins), correggendo la parlata dialettale e sgrammaticata della giovane Eliza Doolittle.
Questa divertente e coinvolgente edizione prodotta da Peep Arrow e Teatro Sistina ha già conquistato le platee di mezza Italia con tanti applausi e sold-out in ogni nuova tournée.
Il regista Massimo Romeo Piparo, ha voluto uno spettacolo ricco di canti, balli, splendidi costumi, nella perfetta tradizione del Musical e ha scelto come protagonisti due attori tra i più popolari della scena italiana come Vittoria Belvedere e Luca Ward.
“In un momento in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, My Fair Lady si impone come un “generatore di corrente elettrica” che concede una bella “scossa” alla nostra anima”, afferma il registaMassimo Romeo Piparo.
“Nonostante la crisi – dice Luca Ward – abbiamo voluto proporre uno spettacolo maestoso e imponente. Cento costumi d’epoca, sette cambi di scena e una compagnia di grandi professionisti”
“E’ una storia – continua Vittoria Belvedere – che insegna come nella vita studiando si possono realizzare i sogni. E’ uno spettacolo divertente e leggero. Piace a tutti e soprattutto ai ragazzi, ed essendo io madre di tre figli, posso assicurare che nessuno rimarrà deluso”.
“E’uno spettacolo – aggiunge Giuseppe Bevilacqua, Direttore Artistico Prosa del Giovanni da Udine – dove è chiaro che la leggerezza, sottraendo peso allo sforzo della fruizione, riesce ad aprire un varco emotivo e riflessivo insieme sul grande tema dell’esclusione sociale simbolizzata dall’uso di una lingua marginale, e da un universo femminile che reclama con forza l’ingresso sacrosanto alla pari dignità nella società. L’intrecciarsi di romantico e favolistico, con l’aspettativa positiva propria del comico, ne fanno un capolavoro anche attraverso l’originale Pigmalione di Bernard Shaw da cui è tratto”.