27 novembre 2013 – Lo spostamento della produzione di frigoriferi da incasso dallo stabilimento di Susegana (Treviso) ad una sede in Ungheria sarebbe “una delle azioni che Electrolux considera giù decise e supportate da motivazioni”
. Lo ha riferito il segretario nazionale di Fim-Cisl, Anna Trovò, al termine di un vertice fra organizzazioni sindacali e rappresentanti della multinazionale svedese svoltosi oggi a Mestre. Questo, ha aggiunto la dirigente sindacale, “nonostante l’investimento in Ungheria non sia ancora stato avviato e anche se di questo si parlerà a partire dal 2014”. Trovò ha riferito di aver appreso dal gruppo dell’elettrodomestico dati di marginalità netta negativi sull’intero continente per i segmenti del lavaggio e della refrigerazione, compensati solo in parte dai buoni risultati del ramo cottura e da quelli appena al di sopra dello zero del comparto lavastoviglie. L’azienda avrebbe anche aggiunto di voler proseguire con le analisi sui costi e redditività sugli stabilimenti italiani. “Noi siamo sempre disponibili a confrontarci – ha aggiunto Trovò – ma in una condizione di bocce ferme. Possiamo cioè valutare le condizioni necessarie per mantenere competitive le fabbriche purchè nel frattempo l’azienda non intervenga unilateralmente su alcuno dei suoi asset”. Un nuovo incontro fra le parti è stato fissato per il 18 dicembre. Intanto sarà attuato dalle maestranze uno sciopero di 4 ore a livello europeo, il 28 novembre, mentre un pacchetto di altre otto ore sarà gestito, stabilimento per stabilimento, nel mese di dicembre.
V – Secondo quanto riferito dalle Rsu, Electrolux avrebbe oggi ribadito l’esistenza di un’eccedenza di circa mille dipendenti amministrativi in Europa, dei quali oltre 150 nelle sedi italiane. Confermato anche lo spostamento di 150 mila dei 720 mila frigoriferi ad incasso da Susegana alla sede ungherese. Verso la Polonia sarebbero indirizzate le nuove produzioni di lavatrici e forni, mentre in Ungheria potrebbe essere rilocata parte della linea delle lavastoviglie. Il piano non sarà tuttavia attuato prima di febbraio, riferiscono ancora le Rsu, per consentire l’attuazione di altri confronti fra le parti.
Sono 156 gli esuberi tra gli impiegati del gruppo Electrolux in Italia. Lo hanno annunciato fonti sindacali all’uscita dell’incontro tenutosi oggi a Mestre (Venezia) con i vertici della multinazionale svedese. Da quanto si è appreso, la grande maggioranza degli esuberi è stata individuata nello stabilimento di Porcia (Pordenone), che perderà 126 ‘colletti bianchi’, a causa della chiusura dei reparti Design, Vendite e Ricerca. Fonti del management hanno anche annunciato di voler sottoporre agli addetti in esubero forme di esilio volontario incentivato. Gli altri esuberi tra gli amministrativi interesserebbero due unità a Susegana (Treviso), 7 a Forlì, 14 a Solaro (Milano), e 8 negli uffici di Pordenone.