Erano custodite in un campo nomadi della zona le chiavi del capannone dismesso in cui è morto folgorato Abdelaziz M’Barek, il tunisino di 42 anni residente a San Giovanni al Natisone trovato ieri senza vita nella cabina elettrica.
L’esame esterno del cadavere non ha lasciato dubbi e la Procura di Udine ha già rilasciato il nulla osta per i funerali. La magistratura ha aperto un fascicolo per atti relativi non costituenti notizia di reato, delegando una serie di accertamenti ai carabinieri della stazione locale per delineare meglio la dinamica di quanto accaduto.
Sono stati proprio i militari dell’Arma a trovare il corpo senza vita ieri, dopo che il cognato di M’Barek si era rivolto a loro segnalando la disgrazia. Il tunisino avrebbe raccontato che, non riuscendo più a rintracciarlo, era andato a cercarlo nell’ex stabilimento Golden Baby. Ed è stato lui ad accompagnare i carabinieri sul posto, dopo essere stato in un campo nomadi
della zona a prendere le chiavi di accesso all’area dismessa.
Non è ancora chiaro cosa stesse facendo M’Barek nella cabina elettrica del capannone. Né, tantomeno, se in quel momento ci
fossero con lui altre persone. L’ipotesi più accreditata è che
sia rimasto colpito da una scarica elettrica durante un tentativo di furto di rame. La cabina era stata manomessa.