Non solo non ci sono stati miglioramenti nella salute dei pazienti sottoposti alla metodica Stamina di Davide Vannoni ma, anzi, si sono “verificati eventi avversi in un numero significativo” di essi. E’ quanto si legge nell’avviso di chiusura indagini messo a punto dalla procura di Torino. Venti gli indagati, tra cui il fondatore della Stamina Foundation Davide Vannoni, il suo braccio destro Marino Andolina e Carlo Tomino, responsabile dell’ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell’Aifa. A diciotto di loro viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.INDAGATO ANCHE IL DIRETTORE DELL’OSPEDALE DI UDINE- LINK‘Sono sereno. Affronteremo il processo ed abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse” avanzate. Lo ha detto all’ANSA il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sottolineando che la chiusura delle indagini del pm Guariniello ”non è ancora un rinvio a giudizio”. Vannoni ha quindi affermato di ”non aver mai minacciato nessuno”: ”Una chiusura di indagine presenta solo un punto di vista. Abbiamo – ha affermato – materiale per difenderci”Quella di oggi, ha precisato Vannoni, ”è una chiusura di indagine e non un rinvio a giudizio. Ora ci sono 20 giorni, anche utili al fine di fornire ulteriore documentazione. Poi aspetteremo la decisione di Guariniello e vedremo se farà il rinvio a giudizio, perchè non è scontato. Magari alla luce del nuovo materiale valuterà diversamente”. D’altronde, ha sottolineato, ”ci sono voluti 5 anni per chiudere le indagini e questo vorrà dire qualcosa”. Entrando poi nel merito delle accuse, Vannoni ha affermato di ”non aver mai abusato della professione di medico” e di ”non aver mai minacciato nessuno”. Quanto all’accusa di ”danni alla salute” dei pazienti, Vannoni ha replicato di disporre di ”una marea di documenti a smentita di tali accuse. Questa è solo la visione di una parte. Abbiamo documenti per difenderci e tanto materiale da produrre a Guariniello o al processo: materiale relativo alla caratterizzazione delle cellule, valutazioni mediche, documentazione sull’assenza di effetti collaterali fatte da medici terzi”. E’ un tema ”da discutere in tribunale, visto – ha commentato – che la politica non è in grado di dare risposte. Mi sento sereno – ha concluso il presidente di Stamina Foundation – e pronto a dimostrare la verità’”Il 5 maggio siamo pronti e contiamo di riprendere le infusioni ai pazienti in cura agli Spedali Civili di Brescia”. Lo ha detto all’ANSA il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sottolineando però come, ad oggi, dall’ospedale non sia ancora giunta ”alcuna risposta”. ”Il 5 maggio – ha spiegato Vannoni, la nostra biologa presso gli Spedali, Erika Molino, è infatti pronta a rientrare, e contiamo di riprendere con le infusioni del protocollo”.