Udine: Villa Manin, Capovilla il 21 giugno, Fresu il 14 luglio, Bombino 16 luglio

Udine: Villa Manin, Capovilla il 21 giugno, Fresu il 14 luglio, Bombino 16 luglio

PIERPAOLO CAPOVILLA

Sono tre gli appuntamenti musicali proposti dalla rete Nuove Tecniche, BPM Concerti e Progetto Live per l’estate 2014 a Villa Manin di Passariano Codroipo (UD).

Sabato 21 giugno
Pierpaolo Capovilla in concerto
con Guglielmo Pagnozzi (sax, tastiere, percussioni), Stefano Giust (batteria), Alberto Turra (chitarra), Kole Laca (tastiere), Francesco Lobina (basso).
Ingresso unico € 12,00 + d.p.
Prevendita online: Mailticket.it

Cantante, bassista, leader e fondatore di due dei gruppi che più hanno segnato la storia della musica indipendente degli ultimi 10 anni, Pierpaolo Capovilla è stato protagonista, oltre che con One Dimensional Man e Il Teatro degli Orrori (l’ultimo disco “Il mondo nuovo”  è del 2012), anche nel recente ciclo di letture tratte dal romanzo di Matteo De Simone “Denti guasti”, e nel reading “La Religione del Mio Tempo”, interamente dedicato a Pier Paolo Pasolini. Un lungo percorso che oggi vede Pierpaolo per la prima volta impegnato in un progetto solista con il nuovo album “Obtorto Collo” su etichetta Universal Music / La Tempesta.
Lunedì 14 luglio
Paolo Fresu, Trilok Gurtu, Omar Sosa in concerto
Ingresso unico € 25,00 + d.p.
Prevendita online: Mailticket.it

Tre voci musicali uniche e differenti insieme per uno speciale progetto in trio che combina elementi musicali tradizionali e moderni, provenienti da India, Italia e Cuba. Tre maestri della musica con carriere illustri, virtuosi di diritto, con particolare predilezione ad espandere i confini musicali e esplorare nuove culture. Tre straordinari performers che ricercano ispirazione e sfida gli uni negli altri, con l’intento di trasmettere e condividere con il pubblico quest’esperienza. Godetevi il viaggio!

Omar Sosa?Il percorso musicale del compositore e pianista cubano, nominato cinque volte al GRAMMY, l’ha portato da Camagüey e L’Havana alle tournée in Angola, Congo, Etiopia e Nicaragua negli anni Ottanta; a una permanenza nella comunità di discendenti africani in Ecuador agli inizia degli anni Novanta; a un’estesa presenza nella scena Latin jazz di San Francisco Bay; alle sue attuali collaborazioni con artisti provenienti da Spagna, Francia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, e diversi paesi dell’Africa. La sua carriera incarna lo sguardo estroverso di un artista visionario che serba nel cuore l’anima inflessibile di Monk, mentre lavora incessantemente per progettare e creare un’unica voce cosmopolita. Uno dei suoi ultimi album, Afreecanos, celebra la ricca eredità della musica africana nel jazz e nella Latin music.

Paolo Fresu?Vincitore di un’estesa lista di premi, professore e direttore di numerose istituzioni italiane e internazionali, Paolo Fresu si è esibito in tutto il mondo con i nomi più importanti della musica afro-americana degli ultimi 30 anni. Ha partecipato a circa 300 registrazioni, alcune come leader e altre come sideman, e ancora a tanti progetti che uniscono musica etnica, jazz, world music, musica antica e contemporanea. Fresu è direttore artistico del festival di Berchidda Time In Jazz, del Bergamo Jazz Festival e del Seminario Jazz di Nuoro. È anche coinvolto nella produzione di numerosi progetti multimediali, collabora con attori, danzatori, pittori, scultori e poeti, e scrive musiche per film, documentari, video, balletti e spettacoli teatrali. Paolo Fresu vive fra Parigi, Bologna e la Sardegna. Il suono unico della sua tromba è riconosciuto come uno dei più caratteristici nella scena jazz contemporanea.

Trilok Gurtu?Percussionista di livello internazionale, Trilok Gurtu è stato cinque volte vincitore del Downbeat Critics Poll come migliore percussionista, e candidato al Best Artist Asia/Pacific per i BBC World Music Awards. È nato a Bombay da una famiglia di musicisti e ha iniziato a suonare all’età di 6 anni. Il suo stile, profondamente radicato nella tradizione indiana combinata con elementi jazz e rock, ne hanno fatto un maestro affermato della World Music. Il suo ardente senso del ritmo ha attirato una lunga serie di collaborazioni con artisti di fama internazionale, fra cui John McLaughlin, Joe Zawinul, Jan Garbarek, Don Cherry, Pat Metheny, Phoroah Sanders, Dave Holland e con molti musicisti da India, Africa e altre paesi. Da una vita di musica e tournée, Trilok ha donato al suo pubblico undici album e innnumerevoli apparizioni in tutto il mondo.

Mercoledì 16 luglio
Bombino in concerto
Ingresso unico € 16,00 + d.p.
Prevendita online: Mailticket.it

Bombino – Nomad Tour 2014
Il suono del deserto del Sahara ed il rock di Nashville con elettrizzanti groove desert blues che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione. Dopo la già annunciata data al Roma Europa Festival, si aggiungono nuovi appuntamenti live per il giovane talento Tuareg prodotto da Dan Auerbach dei The Black Keys.
Astro nascente del desert blues, Goumar Almoctar, conosciuto come Bombino, è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, durante una visita i parenti dimenticano una chitarra che il piccolo Bombino tiene per sé, iniziando ad esercitarsi. Sin da giovane diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”. Inizia ad appassionarsi a Jimi Hendrix e Mark Knofler, di cui studia le tecniche durante i pascoli tra Algeria e Libia. Tornato in Niger Bombino intraprende la carriera di musicista a tempo pieno ed il suo talento non passa inosservato. Nel 2009 un incontro casuale con il regista Ron Wyman cambia irrimediabilmente il suo destino. Ma è solo un anno dopo che Wyman riesce a rintracciare Bombino, nel frattempo costretto a fuggire in Burkina Faso in seguito all’assassinio di due membri della sua band, uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario sulle tribù Tuareg a Bombino e diventa produttore di Agadez, l’esordio solista su disco (il primo album risale al 2009, Group Bombino – Guitars from Agadez, vol. 2).
Nel frattempo la fama del giovane talento cresce fino ad essere conosciuto in tutto il mondo e suonare nei più importanti festival musicali, con collaborazioni di tutto rispetto, tra cui quella con Keith Richards. Dan Auerbach (The Black Keys) incontra Bombino e ne rimane folgorato, decidendo così di produrre Nomad, il terzo disco uscito in tutto il mondo ad aprile 2013 su etichetta Nonesuch/Warner. Registrato nello studio di Auerbach a Nashville, Nomad è l’incontro del desert-rock con il blues, suonato dalle abili mani di Bombino ed arricchito dalla sua voce intensa e vigorosa.
Le sonorità di Bombino ricordano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile. Una versione del blues densa e magmatica, a cui si aggiunge la particolarità di svincolarsi dalla classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro (solitamente femminile) rimpiazzando quest’ultimo con le disgressioni melodiche della chitarra. Compositore e chitarrista desert-rock, Bombino si rifà alle sonorità tipiche degli anni 60-70, da Jimi Hendrix a Jimmy Page, inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.