Basta con il caos delle tasse locali. Dal 2015, promette il premier Matteo Renzi, ci sarà un’unica tassa comunale, con cui i cittadini contribuiranno al buon funzionamento dei servizi locali, e che sarà l’unico balzello da pagare per casa, strade, asili, giardini e servizi. Nei giorni in cui proprietari e affittuari sono alle prese con il calcolo della Tasi, che secondo diverse simulazioni per molti sarà più onerosa dell’Imu 2013 sulle seconde case, il premier, ospite di Quinta Colonna su Rete 4, assicura che dal prossimo anno si farà ordine: “Non da quest’anno, perché quest’anno c’è la Tasi che è una scelta del passato, ma dal 2015 ci sarà una tassa secca, chiara”, per la quale sarà il Comune a scegliere l’aliquota e sarà “responsabile davanti ai cittadini”. Responsabilità che sarà resa ancora più stringente attraverso la pubblicazione “di tutte le voci di spesa del pubblico” che vanno rese “trasparenti. Siamo un po’ in ritardo ed è colpa mia”, ammette il premier. Ma “per fare la spending review non c’è bisogno solo di commissari e ministri, se un cittadino ha chiaro dove mette i soldi, magari su cosa significa, questo cambia molto” nel pagamento delle imposte. Se poi sono valutate come troppo alte rispetto ai servizi offerti, i cittadini potranno, con il voto, ‘punire’ l’amministrazione valutata inefficiente. Renzi non specifica se la nuova ‘rivoluzione’ per le tasse locali arriverà con la legge di stabilità che il governo e’ impegnato a mettere a punto in queste ore. Ma nelle scorse settimane tra le ipotesi era stata avanzata anche quella di un riordino delle tasse comunali e nelle ultime ore e’ circolata anche l’idea – che non ha trovato conferme – di introdurre a livello nazionale delle detrazioni in favore delle famiglie come per la vecchia Imu: 200 euro ciascuna più 50 euro per ogni figlio fino a un tetto di 400 euro. Di sicuro, con la legge di stabilità arriverà il superamento del patto di stabilità interno che regola i conti delle amministrazioni comunali. L’obiettivo sarà quello di non penalizzare gli investimenti per i comuni che hanno i conti a posto. “La Tasi – ricorda il premier – e’ una tassa che nasce, anche soltanto per il nome, da tutte le discussioni del passato su Ici, Imu, Iuc, Tari, Tasi. Ce la siamo ritrovata e riguarda i Comuni”. Ma dal 2015 “faremo un meccanismo per cui i Comuni è giusto che abbiano la possibilità di una tassa locale di cui è responsabile il sindaco. Ma una sola tassa, non 47 mascherate”
Posted inDALLA RETE