«Sembra destinato a consolidarsi, nel 2016, il trend positivo del settore agricolo italiano, già iniziato nell’anno precedente, sotto il profilo del valore aggiunto e dell’export agroalimentare. L’annata agricola 2016, infatti, dovrebbe chiudersi con un incremento del valore aggiunto del 2 per cento. Incremento che porterebbe il valore aggiunto di settore a quasi 30 miliardi di euro. Un ulteriore recupero, quindi, con un balzo in avanti di oltre il doppio rispetto all’aumento previsto per il Pil complessivo (+0,9 per cento su base annua). L’export agroalimentare dovrebbe aumentare del 3,5 per cento (meglio i prodotti trasformati: +3,9 per cento) – commenta il presidente di Confagricoltura Fvg, Claudio Cressati, analizzando i dati forniti dal Centro Studi dell’organizzazione, in base alle rilevazioni dell’andamento nei primi 9 mesi del 2016. Un’annata che convalida alcuni segnali di recupero per il settore, confermando la tendenza già registrata nel 2015 e che si può definire di consolidamento del trend positivo, anche se rimane critica la questione della remunerazione dei prodotti agricoli che scende, mediamente, del 3 per cento. Resta irrisolto, poi, il problema del funzionamento dell’apparato burocratico che, al di là degli annunci, continua a registrare ritardi e inefficienze che danneggiano gravemente le aziende».
«Riguardo al Friuli VG, il 2016 è stato un anno vitivinicolo importante – sottolinea Roberto Felluga, responsabile del comparto vitivinicolo di Confagricoltura Fvg -. Le novità della Doc Friuli e della Doc del Pinot grigio delle Venezie, assieme all’ampliamento delle superfici a Prosecco, hanno segnato positivamente l’annata e creato interesse attorno ai nostri vini. La crisi economica non è ancora superata, anche se ci sono timidi segnali di ripresa in un mercato, però, sempre più competitivo. Speriamo che il 2017 porti ricadute positive per il comparto, senza creare discontinuità con la nostra storia di qualità. Anzi, sarà necessario impostare una “cabina di regia” per il settore, capace di produrre sinergie con tutte le nostre eccellenze agroalimentari e non, puntando, in maniera sempre più decisa, sul rafforzamento del “Made in Italy”».
«Relativamente ai seminativi, per motivi soprattutto meteorologici – aggiunge Philip Thurn Valsassina, vicepresidente di Confagricoltura Fvg – le produzioni non hanno raggiunto livelli significativi. Per contro, l’estate senza temperature estreme ha contenuto lo sviluppo delle micotossine permettendo di ottenere, mediamente, una buona qualità delle granelle. I prezzi hanno subito poche oscillazioni e si sono mantenuti su livelli relativamente bassi e poco soddisfacenti, mostrando però un certo dinamismo verso la fine dell’anno: in considerazione della valorizzazione del dollaro e del petrolio, è probabile un recupero delle quotazioni», conclude Thurn Valsassina.