Sauris, 3 ago – “A Sauris l’imprenditoria locale ha saputo
utilizzare le risorse anche pubbliche per creare un modello di
integrazione che mette assieme l’identificazione delle tipicità
locali, la bellezza del territorio stesso e le possibilità
turistiche”.
Queste le parole dell’assessore alle Risorse agricole, Cristiano
Shaurli, al termine della visita che oggi lo ha portato in alcune
realtà locali del settore agroalimentare del comune carnico.
Attorno alle due principali aziende alimentari, il
prosciuttificio Wolf e il birrificio Zahre, si sono aggregate
altre realtà agroalimentari legate agli allevamenti e alle
produzioni di malga, cui si affiancano le strutture ricettive
dell’albergo diffuso, della ristorazione e della vendita al
dettaglio. Il risultato è un microsistema turistico tipico che
attualmente offre 500 posti letto e pacchetti per visitatori
provenienti anche dal vicino Veneto, dall’Austria e dalla
Svizzera.
“Qui la ricetta vincente è un esempio per tutto il Friuli Venezia
Giulia” ha proseguito Shaurli, sottolineando che “indubbiamente
ci sono stati anche supporti pubblici ai quali però è stato
attribuito il valore aggiunto della capacità di lavorare in rete
tra imprenditori che collaborano assieme, esprimendo un profondo
amore per il proprio territorio e una visione di sviluppo
dell’area”.
A caratterizzare tutte le produzioni è la centralità attribuita
alla qualità anche nella tutela della produzione agroalimentare
che viene interpretata “non solo come pratica burocratica, ma
come una vera e propria scelta culturale” ha evidenziato ancora
Shaurli, nella convinzione che “è necessario valorizzare ciò che
identifica il territorio con caratteristiche proprie non
replicabili altrove, compresa la capacità di raccontarne il
contesto unico in cui nascono e le persone che ne sono
protagoniste”.
Esempi di questo sistema virtuoso sono il prosciuttificio Wolf e
il birrificio Zahre Beer.
Il primo raccoglie l’eredità di un’attività condotta per
generazioni dalla famiglia Petris. Un fatturato complessivo nel
2016 di circa 14 milioni di euro per una produzione che ha nel
prosciutto crudo, nello speck e nei salami i suoi prodotti di
punta. 1500 le cosce che ogni settimana giungono dalla Baviera
destinate esclusivamente alla produzione dello speck e altre 1000
da allevamenti nazionali, per tutte le altre lavorazioni. Lo
stabilimento ospita le tre fasi principali della produzione che
sono il cuore della tipicità di questi prodotti: la salatura,
effettuata con sale, pepe e aglio secondo la tradizione di
famiglia, la stagionatura in più fasi e l’affumicatura da legno
di faggio che brucia ininterrottamente nei camini, sotto l’occhio
esperto dei titolari dell’azienda, unici depositari di una
“scienza fochista” che si tramanda di padre in figlio.
Più recente e temeraria l’esperienza avviata dai fratelli Petris
della Zahre Beer, 6000 ettolitri di birra prodotta all’anno, che
dalla fine degli anni ’90 si è affinata in cinque diverse
varietà, da malto d’orzo e da canapa. Oggi la Zahre è uno dei
primi 5 birrifici artigianali italiani, con una produzione che
per il 90 per cento resta entro i confini regionali, pur
guardando ora alla possibilità di ampliare gli orizzonti di
produzione e distribuzione.
Shaurli ha poi visitato le strutture ricettive dell’albergo
diffuso del gruppo Vivila, che nel borgo Eibn offre ricettività
integrata al wellness e alla produzione di formaggi e altri
prodotti tipici di malga.
Proprio le malghe sono state oggetto di importanti iniziative di
valorizzazione e recupero grazie alle linee contributive
regionali; Shaurli ha fatto vista oggi alla malga Alta Carnia di
Sebastiano Crivellaro, dedita all’affinamento dei formaggi di
montagna, alla malga Gerona, malga Pieltinis, Vinadia Alta e
Malins.
Infine l’assessore ha visitato l’azienda agricola Domini Albert,
produttrice a Lateis di Sauris di piccoli frutti, e il nuovo
stabilimento per l’affumicatura della trota di Giuseppe
Sigalotti, presidente dell’associazione Allevatori trote del
Friuli Venezia Giulia che riunisce 13 produttori regionali di
trota rappresentativi del 40 per cento dell’intera produzione
nazionale ma che soprattutto ha deciso di investire a Sauris per
le sue caratteristiche uniche.
ARC/SSA/ppd
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