Italiani e alcol, attrazione fatale, sopratutto tra i giovani. In generale il 9,4% della popolazione consuma quotidianamente alcol in quantità non moderate e il 15, 9% non rispetta le indicazioni di consumo degli organi di tutela della salute. Ma sono gli adolescenti a preoccuapre maggiormente. I ragazzi italiani, infatti, incontrano il primo ‘bicchierino’ già ad un’età, 12 anni, che è la più bassa in Europa, mentre il 34% di loro pratica, almeno una volta a settimana, il ‘binge drinking’, ovvero la moda di bere in modo compulsiva fino ad ubriacarsi.
Il quadro emerge dalla Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati dal ministero della Salute e Regioni in materia di alcol e problemi da esso derivanti per gli anni 2007-2008 attuazione della ‘Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati’. “Dati che confermano la diffusione, in atto negli ultimi anni, di comportamenti a rischio lontani dalla tradizione nazionale – sottolinea il ministero – quali i consumi fuori pasto, le ubriacature e il ‘binge drinking’, soprattutto tra i giovani”. Nei confronti dell’Europa, l’Italia presenta una minore prevalenza di consumatori di bevande alcoliche. Tuttavia, fra coloro che consumano alcol, ben il 26% lo fa quotidianamente (il doppio della media europea), il 14% lo fa da 4 a 5 volte a settimana (valore più alto in Europa) e il 34% pratica il ‘binge drinking’ almeno una volta a settimana (contro il 28% della media europea). Dal punto di vista dell’età, il ‘binge drinking’ è diffuso soprattutto tra i ragazzi di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ).
Per quanto riguarda i giovani, è l’abbassamento dell’età del primo contatto con le bevande alcoliche l’aspetto di maggiore debolezza del nostro Paese nel confronto con l’Europa (in media 12,2 anni di età, contro i 14,6 della media europea). Nel 2008 il 17,6% dei giovani di 11-15 anni ha consumato bevande alcoliche, in un’età al di sotto di quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo consigliato è pari a zero. Tra i giovani di 18-24 anni, maschi e femmine, ha consumato bevande alcoliche il 70,7%, con una prevalenza superiore alla media nazionale. In particolare, i giovani al di sotto dei 30 anni rappresentano il 10% dei pazienti in trattamento nei servizi alcologici territoriali del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
L’abitudiane al consumo non controllato di alcol è un fenomeno che ha tra le inevitabili conseguenze, anche l’aumento degli incidenti stradali. Tra i giovani conducenti si riscontra il più alto numero di feriti e morti negli incidenti stradali (29.672 feriti di 30-34 anni e 432 morti di 25-29 anni nel 2007) e l’ebbrezza da alcol ha rappresentato nel 2007 il 2,09 % del totale di tutte le cause di incidente stradale rilevate. Tra gli anziani over 65, il 48,1% dei maschi e il 13,1% delle femmine consuma alcolici, e in particolare vino, senza attenersi alle linee guida proposte dagli organi di tutela della salute.