A Londra “non ho fatto errori” e per le Olimpiadi di Rio 2016 “ho desideri più sostanziosi”. Dal 28 agosto ripresa degli allenamenti in vista degli Europei e dei Mondiali.
“Sono contraria al doping”. E fin qui una risposta quasi scontata per la nuova stella del nuoto italiano, la friulana Alice Mizzau. Ma è la motivazione che dà, davanti ai 95 giovani studiosi di italianistica del Laboratorio internazionale della comunicazione di Gemona incontrati giovedì 9 agosto, a rivelare la solidità di una diciannovenne già ricca di medaglie di peso e reduce dalla sua prima Olimpiade dove, sottolinea, “non ho fatto nessun errore”.
“Sono contraria al doping – spiega -, perché è tempo sprecato. Se vi ricorri significa che quello che fai non ti piace. È in quel caso che cerchi scorciatoie e se un atleta è in difficoltà è difficile che non commetta errori”. Un ragionamento che fila liscio nella sua logica, in cui “il nuoto per me è un hobby, non un lavoro”. Affrontato però con quella determinazione che l’ha portata a realizzare il sogno di bambina. “Quanto ero piccola e facevo qualche gioco in cui dovevo esprimere un desiderio”, ricorda sollecitata dal giornalista Gianpaolo Carbonetto, “dicevo che da grande volevo andare alle Olimpiadi”. C’è riuscita e il racconto del suo debutto a Londra 2012 è quello del “Paese delle meraviglie. Ci sono andata senza aspettative – confida -, volevo solo assaporare ogni istante del mio sogno”.
È evidente, però, che di fronte c’è un atleta determinata, che dietro il suo profilo basso c’è personalità, un’identità forte, una visione, un progetto. Proprio quegli elementi che il Lab quest’anno è andato cercando sviscerando il tema che si era posto: “Officina Italia, comprendere il presente a partire dalle energie più positive del Paese”. Per le Olimpiadi 2016 a Rio “i desideri saranno più sostanziosi”, rivela infatti Alice, che quando affronta le gare pensa: “È importante essere cattivi in acqua e buoni fuori. Cerco di essere il più tranquilla possibile, di pensare alla gara in maniera positiva, ma con un po’ di cattiveria”.
In una vita di sacrifici, ci sono anche aspetti positivi. “Da quando avevo 16 anni giro tuto il mondo e vedo molti Paesi. Devo allenarmi, ma sono in contatto con giovani della mia età che vivono un’esperienza simile alla mia”. La vita al villaggio olimpico è stata in questo solco. “Eravamo come una grande famiglia, nessuna differenza fra lingue e nazioni” e ha avuto la conferma che anche i miti dello sport (“vedere Bolt è stata un’emozione”) sono persone normali.
Dal 28 agosto si ricomincia con gli allenamenti serrati, in vista degli Europei in Francia e dei Mondiali in vasca corta. Li affronterà con la consapevolezza che l’ha guidata sin qui: “Nel nuoto hai una decina d’anni ad alto livello. Io nuoterò ancora per 5-6 anni, ma il resto della vita non si baserà sul nuoto”. Per questo, aggiunge pensando idealmente ai tanti ragazzini per cui è già un’icona, “la scuola è importante”.
A sorreggerla, i suoi punti di riferimento: “Nella vita privata, la mamma e il papà; come atleta, Federica Pellegrini”.
Alice Mizzau, originaria di Beano di Codroipo, è specializzata nello stile libero. Vanta 3 medaglie (oro, argento e bronzo) nelle staffette 4×100, 4×200 stile libero e 4×100 mista ai Campionati europei di Debrecen 2012. Nella prova individuale dei 100 metri sl e dei 200 metri sl si è invece classificata al quarto posto. Vive e si allena a San Marino, sotto la guida del tecnico Max di Mito.
Alle Olimpiadi di Londra ha stabilito il record italiano nella staffetta 4×100 m stile libero con le compagne Federica Pellegrini, Laura Letrari e Erika Ferraioli con il tempo di 3’39″74.