“Il quadro previsionale con gli indicatori che hanno portato a emettere una allerta meteo rossa in Friuli Venezia Giulia è stato confermato. Notevoli i danni al territorio, come abbiamo potuto appurare nella giornata di oggi, durante una lunga serie di sopralluoghi eseguiti nelle zone maggiormente colpite dalla forte ondata meteo avversa. Va detto, tuttavia, che la fondamentale attività svolta in questi anni dalla Regione, che ha investito costantemente nella sicurezza del territorio, è servita molto”.
L’ha sottolineato questo pomeriggio l’assessore con delega alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che in particolare nelle ultime 24 ore ha monitorato costantemente dalla sala operativa regionale e sul territorio l’evoluzione delle condizioni meteo e gli effetti al suolo delle precipitazioni che, in particolare, in alcune zone della nostra regione, si sono riversate in maniera estremamente copiosa. Con lui il direttore centrale della Protezione civile regionale, Amedeo Aristei e diversi funzionari.
“La parte della montagna e della Pedemontana è quella che ha registrato il maggior numero di eventi critici legati a smottamenti di versanti, frane, cadute alberi sulla sede stradale, allagamenti di abitazioni e cedimenti di carreggiate, con la necessità di chiusura di parti di viabilità – ha spiegato Riccardi -. I sopralluoghi svolti dalle 10 di questa mattina e fino al tardo pomeriggio hanno mostrato nella loro drammaticità l’effetto della violenza delle forti piogge, in aree peraltro già fortemente provate dalle precipitazioni delle ultime settimane”.
“A questa prima fase di sopralluogo seguirà adesso la conta dei danni che saranno stesi dalle amministrazioni comunali e quindi inviati agli uffici della Protezione civile regionale – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo -. Una volta che i Municipi avranno inviato la documentazione, la sottoporremo al Dipartimento nazionale per una eventuale dichiarazione di Stato di calamità. Nel frattempo, già domani, saranno eseguiti sopralluoghi tecnici per valutare nel dettaglio la gravità di smottamenti e problematiche evidenziate oggi alla luce del giorno, per capire come procedere. La Protezione civile si occuperà anche della conta dei danni relativi alle compromissioni della viabilità regionale per effetto dell’ondata del maltempo”.
Il primo sopralluogo è stato eseguito a Latisana, insieme al sindaco: qui si è resa necessaria la chiusura precauzionale del ponte tra Latisana e San Michele al Tagliamento, per il passaggio dell’ondata di piena che comunque non ha causato danni. Quindi il sopralluogo a Gradisca d’Isonzo e a Sagrado dove, in particolare negli ultimi tre giorni, la Protezione civile regionale insieme ai volontari di protezione civile, è stata impegnata in particolare per realizzazione dei sacchi a difesa degli argini; sacchi di sabbia sono stati distribuiti in queste ore di allerta meteo rossa anche ai cittadini della regione che hanno fatto richiesta per proteggere le proprie abitazioni.
A Gradisca d’Isonzo e a Sagrado, dove è chiusa la passerella, Riccardi ha incontrato i due sindaci. Poi il trasferimento a Trasaghis con il sopralluogo alle frazioni di Alesso e Avasinis dove nelle prime ore della scorsa notte la grande quantità di pioggia e un fiume di fango hanno causato notevoli danni alle abitazioni private, oltre a smottamenti e cedimenti di versanti. In questo caso sono esondati due rii minori.
Situazione particolarmente pesante quella a Forgaria nel Friuli dove le forti piogge hanno causato numerosi smottamenti con la necessità di chiudere più tratti viari. Quindi l’incontro con il sindaco di Ragogna: anche in questa zona si sono verificati smottamenti e frane, allagamenti di strade e caduta alberi.