Trieste, 7 mar – Sostituzione dello strato di terreno
superficiale oppure sperimentazione di una tecnica di
fitorimedio. Sono le soluzioni per la bonifica di sette diverse
aree della città di Trieste, cinque siti comunali e due di
proprietà privata, confermate oggi nel corso della settima
riunione del Tavolo tecnico promosso dalla Regione Friuli Venezia
Giulia, di cui fanno parte anche Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente, Comune di Trieste e Azienda sanitaria
universitaria integrata, per affrontare il tema dell’inquinamento
diffuso.
All’attenzione dei componenti del Tavolo è stata portata la
proposta di Piano Stralcio per le aree sensibili elaborato da
Arpa, Azienda sanitaria e Comune di Trieste. Sulla base di
parametri quali la fruizione delle aree in funzione degli
utilizzatori (bambini, adulti, manutentori, ecc.), del tempo
medio di presenza, delle caratteristiche morfologiche e
vegetazionali, il Piano Stralcio ha classificato in tre diverse
tipologie omogenee i cinque siti pubblici.
In una prima tipologia, chiamata “A”, sono comprese due aree a
gioco scolastiche, di ridotta superficie ma a elevata fruizione
di bambini per una durata temporale prolungata, che necessitano
di essere messe in sicurezza e di essere rese utilizzabili in
tempi molto brevi. Si tratta delle aree a verde della scuola
dell’infanzia Don Dario Chalvien, in via Italo Svevo, che
richiede un intervento su circa 800 mq, e della scuola elementare
Biagio Marin, in via Praga (circa 2.000 mq di intervento).
Il Piano Stralcio ha quindi distinto, in una seconda tipologia,
indicata come “B”, due giardini pubblici a elevata fruizione per
una durata di tempo variabile, con grandi superfici prative e
numerose alberi, presenza di aree a gioco pavimentate, circondate
da aiuole prative, per un totale di circa 20.000 mq di
intervento. E’ il caso del giardino pubblico M. De Tommasini, di
via Giulia, con i suoi 17.000 mq, e del giardino di piazzale
Rosmini (circa 3.500 mq).
E’ infine classificata come “C” la pineta Miniussi di Servola
(con circa 5.000 mq di intervento). Si tratta di un giardino
pubblico a bassa fruizione, caratterizzato da superfici prative
coperte da alberature, in cui non vi sono zone per il gioco dei
bambini.
Per la prima tipologia, quella a maggiore fruizione, l’intervento
ritenuto più opportuno è la totale sostituzione dello strato di
terreno superficiale, mentre per le altre tipologie quale misura
di mitigazione è proposta la sperimentazione del fitorimedio.
Il Tavolo di conseguenza ha approvato i contenuti del Piano
stralcio che sarà sottoposto all’esame dell’Istituto Superiore di
Sanità e del Ministero dell’Ambiente.
Le medesime soluzioni, ovvero sostituzione del terreno
superficiale o fitorimedio, saranno suggerite anche ai
proprietari delle due aree private interessate dallo stesso tipo
di inquinamento.
ARC/PPD
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