Trieste, 09 lug – Anche il Friuli Venezia Giulia, con
l’assessore all’Ambiente Sara Vito, sottoscriverà il prossimo 13
luglio a Roma, in occasione della Giornata nazionale di studio
sulla “gestione degli eventi da scarsità idrica”, il Protocollo
d’intesa per l’istituzione dell’Osservatorio permanente sugli
utilizzi delle risorse idriche nel distretto idrografico delle
Alpi orientali.
L’Osservatorio (nel corso dell’ultima seduta della Giunta
regionale è stato approvato la partecipazione
dell’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia a questa cabina di
regia Stato-realtà del territorio) vuole rafforzare la
collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali che fanno parte
del sistema di “governance” delle risorse idriche nell’ambito del
distretto Alpi orientali, anche per mettere in atto – viene
evidenziato del documento che sarà siglato fra pochi giorni nella
capitale – tutte “le azioni necessarie per la gestione degli
eventi estremi siccitosi e per l’adattamento ai cambiamenti
climatici”.
Infatti, è indicato nel Protocollo, negli ultimi decenni il
nostro Paese è stato caratterizzato da diverse situazioni di
siccità, di piogge scarse e temperature elevate, che determinano
la necessità di una gestione “speciale” della risorsa acqua.
Dunque, ridotte disponibilità idriche che possono generare
impatti negativi sui comprensori agricoli,
sull’approvvigionamento idrico, sull’ambiente, nonché sulle
collettività.
Per l’assessore Vito il documento rappresenta un atto strategico
e “preventivo per il Friuli Venezia Giulia: dunque soprattutto in
prospettiva, in considerazione del fatto, ha osservato, che la
nostra regione non si trova in alcuna condizione di criticità.
Se numerose iniziative sono già state messe in campo negli anni
passati (soprattutto dopo la difficile estate del 2003) ora Stato
e Regioni promuovono la costituzione di questo
Osservatorio/cabina di regia per curare la raccolta,
l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla
disponibilità e all’uso della risorsa idrica nel territorio del
distretto; per promuovere programmi di “best practice” che mirino
ad un uso parsimonioso di
acqua nel sistema irriguo in tutto il bacino idrografico; per
realizzare iniziative per la gestione dell’ingressione di acque
salmastre in periodi di magra.
In particolare l’Osservatorio vuole garantire un adeguato flusso
di informazioni necessario per la valutazione delle possibili
criticità, e delle loro eventuali evoluzioni nel tempo, per
promuovere l’uso sostenibile della risorsa idrica (secondo i
principi sanciti dalla direttiva quadro Ue delle Acque), per
individuare le azioni necessarie nella gestione degli eventi
siccitosi e/o di scarsità idrica e verificarne l’implementazione,
delineando al contempo anche la possibilità del verificarsi di
diversi livelli di scenari di “severità idrica”.
Il Protocollo d’intesa sarà anche siglato, tra gli altri, dai
ministeri dell’Ambiente e della Tutela del territorio, delle
Politiche agricole, alimentari e forestali, delle Infrastrutture
e Trasporti, dalle Province di Trento e Bolzano, dal Consiglio
per la Ricerca in agricoltura e l’Analisi dell’economia agraria
(Crea), dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca
ambientale (Ispra), dall’Istat, dall’Associazione nazionale delle
Bonifiche, Irrigazioni e Miglioramenti fondiari (Anbi) e da
Assoelettrica, in rappresentanza di Edipower, Enel Green Power ed
Enel Produzione.
A livello regionale, ha sottolineato Sara Vito, di concerto con
l’assessore alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli
“intendiamo coinvolgere sul tema il territorio e tutti i
portatori d’interessi del Friuli Venezia Giulia”.
ARC/RM
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