Una seduta rosa, contro il cancro al seno; una azzurra contro quello alla prostata; una gialla in onore della famiglia e una rossa, per Nadia Orlando e come rifiuto di ogni forma di violenza: quattro panchine colorate a simboleggiare altrettanti temi su cui è fondamentale tenere alta l’attenzione e coinvolgere l’opinione pubblica. E’ questo il significato del nuovo progetto “Insieme per la vita”, ideato dall’Andos di Udine assieme all’Unci del capoluogo friulano, che in occasione del mese rosa hanno lanciato un’iniziativa con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei corretti stili di vita, tra i quali la periodicità di controlli di prevenzione, e nel contempo promuovere relazioni personali ed emotive sane.
La cerimonia di inaugurazione, moderata dal direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, si è tenuta stamattina nella nuova sede della Prefettura di Udine, in via Pracchiuso, nella cui corte interna le panchine, create dai designer Alessandro e Stefano Borella, sono state posizionate e poi benedette: «Con questa iniziativa – ha commentato il “padrone di casa”, il prefetto Massimo Marchesiello, sottolineando come la Prefettura voglia essere un posto aperto alla società -, le panchine diventano evocative e raccontano l’importanza di queste tematiche». Ogni seduta infatti è dotata di Qr Code tramite il quale si potrà avere accesso a tutte le informazioni sull’argomento simboleggiato dalla panchina stessa, non solo in lingua italiana ma anche friulana, grazie alla preziosa collaborazione di Arlef.
Tra le tante autorità politiche e militari intervenute all’evento, anche il vicegovernatore con delega alla sanità, Riccardo Riccardi: «Aprire la casa dello Stato alle associazioni e alla comunità tutta per promuovere e far conoscere iniziative di questo valore – ha detto -, racconta di quanto forte sia, in Fvg, il legame tra le istituzioni e i sodalizi che operano per aiutare chi sta attraversando momenti difficili della sua vita. Questo progetto parla di vita e dell’importanza di continuare a dare risposte al bisogno di salute dei cittadini. Noi tutti siamo chiamati a consolidare sempre più l’alleanza che unisce il privato sociale e le istituzioni, per agire con appropriatezza e prossimità a favore del cittadino utente. Trasformare in testimonianza tangibile il dolore della malattia fisica e l’indicibile sofferenza che porta la scomparsa di un figlio – ha concluso in riferimento alla presenza della famiglia di Nadia Orlando -, è uno dei gesti più coraggiosi e alti che si possano fare».
Proprio ai genitori di Nadia, Antonella e Andrea Orlando, è spettato il compito di inaugurare la panchina rossa, assieme alla criminologa Angelica Giancola: «Queta panchina è di tutte le Nadia che ci sono – ha detto il padre -. E’ una battaglia da portare avanti con tutte le forze, per insegnare ai bambini a modificare questa società malata e ricondurre al rispetto di tutti verso tutti. E alle donne mando un invito: guardate con i vostri occhi e che siano gli occhi di tutte le donne che non possono più vedere il bello della vita».
La responsabile dell’Unità Senologica dell’Ospedale di Udine, Carla Cedolini, ha invece sottolineato l’importanza della prevenzione al cancro al seno (panchina rosa): «Il covid ha bloccato gli screening – ha detto -: quest’anno abbiamo visto quadri avanzati che non si vedevano da 15 anni. Mai come in questo momento capiamo che le risorse non sono infinite: la prevenzione quindi è fondamentale per guarire meglio e più in fretta». Il dottor Marco Andrea Signor, radioncologo nello stesso nosocomio, ha invece parlato del tumore alla prostata (la panchina azzurra creata su stimolo dell’Unci presieduta dal cavaliere Carlo Del Vecchio), il più diffuso tra gli uomini: «Serve – ha detto – una intensificazione della consapevolezza e una integrazione delle competenze. Questa è una possibilità per riprendere il percorso di alleanza tra la società e le istituzioni per gestire al meglio temi di rilievo per la comunità».
Infine, lo psicologo Luca Bennici è intervenuto per la panchina gialla (famiglia): «E’ nella famiglia – ha spiegato -, che i bambini imparano a essere persone nella società. La famiglia funziona quando ognuno porta, secondo le sue possibilità, il suo contributo. Esattamente come nella società. E se il sentimento è un’emozione, l’amore è una decisione che si porta avanti ogni giorno con rispetto».
A chiudere, è stata la presidente Andos Udine, Mariangela Fantin, che ha ringraziato tutte le istituzioni e le persone coinvolte: «Non potremmo fare niente – ha detto -, se non avessimo persone, enti e professionisti accanto a noi, che sostengono i nostri progetti».
Ad animare la cerimonia, sono stati gli intermezzi musicali del Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine.