L’arrivo e le conseguenze del Covid-19 hanno avuto effetti psicologici importanti, con l’aumento esponenziale delle richieste d’aiuto e un sempre più diffuso malessere psicologico. Gli esperti sin dal primo lockdown hanno lanciato preoccupanti allarmi, che dopo due anni di pandemia si sono rivelati fondati, tanto che lo stato è intervenuto in qualche modo a mitigare la situazione attivando interventi mirati, come il Bonus Psicologo, partito a fine luglio 2022, che prevede l’erogazione di un contributo economico fino a 600€ per nucleo familiare, con l’obiettivo di coprire i costi per visite da psicologi e psicoterapeuti. Un primo passo nel riconoscimento di uno stato di sofferenza generale, che non è sicuramente risolutivo, ma che apre a una presa di coscienza collettiva di un problema reale e invalidante. Una popolazione che soffre è infatti un disagio per tutti, con conseguenze sulle relazioni sociali, sull’economia e sui rapporti interpersonali. Tanto che gli esperti parlano di “Pandemia Emozionale” per identificare un fenomeno diffuso e condiviso da un’intera popolazione.
Gli effetti psicologici più comuni della pandemia di Covid
Ansia, depressione, insonnia e disturbi dell’umore sono tra i sintomi più comuni delle conseguenze mentali del Covid19 e sono generati da paure, incertezze e angosce vissute durante il periodo pandemico.
Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, nel primo lockdown i sintomi depressivi sono aumentati del 6,1% rispetto al 2018 e al 2019. E negli 86 giorni di stop, si è registrato un aumento del 132% di casi di disturbo post-traumatico.
L’influenza del Covid19 è ampiamente dimostrata se si osservano i dati su base annuale. I sintomi depressivi variano al variare dei livelli di positività. A maggio e a giugno del 2020, quando è finito il primo lockdown, il tasso di crescita dei casi di disturbo psichico era del 4,4%. Quando i contagi sono risaliti, i dati sono balzati all’8,2%. Una sofferenza dunque che ha seguito l’andamento della pandemia e che spesso si è manifestata in conseguenza di esperienze dirette o indirette con la malattia.
I soggetti più colpiti dalla “Pandemia Emozionale”
Secondo i dati raccolti dalla nuova infografica di Unicusano sulla salute mentale degli italiani, le donne, i bambini, gli adolescenti, gli operatori sanitari e chi ha superato il virus sono i soggetti più colpiti dagli effetti psicologici della pandemia. A questi si aggiungono le persone che hanno subìto un lutto per la pandemia, chi ha perso il lavoro o in generale chi ha avuto danni alla propria attività, perché il dolore si è esteso alla quotidianità, diventandone parte integrante e a livello psicologico è una situazione durissima da affrontare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, proprio per sottolineare le pesanti ricadute del covid sulla salute mentale della popolazione ha parlato di “sindemia”.
Secondo i dati, nel periodo della pandemia, il 10% della popolazione ha avuto per la prima volta nella sua vita un attacco di panico, che è frutto proprio di questa situazione carica di insicurezze e soprattutto, in alcuni momenti, senza immediate vie d’uscita. Ad oggi si stima che il 31% degli italiani sta combattendo con le conseguenze psicologiche del Covid19.
Conseguenze psicologiche della pandemia: l’uso di psicofarmaci
La crescita dei casi di depressione e ansia ha portato anche all’aumento dell’uso degli psicofarmaci, che ha avuto effetti di rimbalzo durante tutte le ondate di Covid. Dalla ricerca del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Humanitas University, il 14% degli italiani ha iniziato ad assumere ansiolitici e/o sonniferi e il 10% antidepressivi.