E’ un buon tratto di muro curvilineo, dal quale si dirama una serie di strutture radiali secondo il caratteristico impianto di molti edifici di spettacolo di età romana, il frutto del lavoro di scavo che, quest’anno, il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova ha condotto nell’area demaniale tra il Foro e le Grandi Terme. Obiettivo la verifica diretta sul terreno della suggestiva ipotesi, avanzata a suo tempo da Luisa Bertacchi, secondo la quale in quel luogo si sarebbero trovati i resti dell’antico teatro cittadino. Intuizione felicemente avvalorata dai ritrovamenti avvenuti.
La campagna, iniziata nel mese di maggio ed appena terminata, è stata svolta nell’ambito di un’ormai consolidata collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, sotto la guida del funzionario archeologo Marta Novello.
“La presenza di Università italiane e straniere ad Aquileia, afferma il Soprintendente Luigi Fozzati, è una realtà ormai consolidata che sottolinea l’importanza internazionale di questa zona archeologica, ora anche sede di una Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici”.
Alle indagini hanno partecipato un gruppo di studenti, specializzandi e dottori di ricerca in Archeologia, guidato da Andrea Raffaele Ghiotto.
Le ricerche di quest’anno sono state rese possibili grazie ad un contributo della Fondazione Aquileia, impegnata su diversi fronti nella valorizzazione del sito Unesco di Aquileia ed alla quale è in programma il futuro conferimento dell’area.
“La collaborazione tra Soprintendenza, Università e Fondazione – dice il direttore, Cristiano Tiussi- ha consentito di intervenire in maniera mirata per verificare
l’intuizione di Luisa Bertacchi e accertare l’esistenza del grande
edificio di spettacolo nell’area archeologica, di cui è in programma il
futuro conferimento alla Fondazione”.
Gli scavi dell’Università, che hanno consentito di mettere in luce una porzione significativa di quello che potrebbe essere uno dei più importanti edifici pubblici aquileiesi, proseguiranno nel 2016 con nuove campagne che consentiranno di approfondire ulteriormente le conoscenze scientifiche sull’antica Aquileia.
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