Udine, 4 ago – In occasione dei 500 anni del Flügelaltar della
chiesa di Santa Maria Maggiore di Pontebba, la parrocchia,
l’Unione territoriale intercomunale Canal del Ferro-Val Canale,
il Comune, con il sostegno della Regione, aprono un percorso di
valorizzazione di uno dei massimi esempi di arte religiosa sul
nostro territorio.
“E’ un gioiello preziosissimo, rimasto un po’ riservato a noi, ma
che dobbiamo mettere a disposizione del grande pubblico lavorando
sulla promozione e inserendolo in modo qualificato nell’offerta
turistica della nostra regione” ha commentato l’assessore alla
Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenuto
stamattina alla presentazione degli eventi che tra agosto e
settembre celebreranno la “ri-scoperta” di questa opera
inestimabile.
Due gli appuntamenti in programma che compongono quella che per
Torrenti è “una iniziativa a cui la Regione guarda con estremo
interesse, nella misura in cui contribuisce ad inserire con
geo-coerenza quest’opera magnifica nei percorsi più noti”.
Il 19 agosto alle 20.45 si terrà un concerto, al cospetto
dell’altare mariano, con il coro del Friuli Venezia Giulia,
diretto dal maestro Cristiano Dell’Oste, e l’Orchestra d’archi
Italiana, diretta dal maestro Enrico Bronzi. Per Torrenti “un
appuntamento musicale spettacolare che propone i momenti più alti
del Mozart sacro”, il compositore di Salisburgo scelto anche per
sottolineare il legame artistico tra Austria e Friuli Venezia
Giulia, già presente nell’altare ligneo pontebbano. Verranno
suonate la Spatzen Messe KV 220 per soli, coro ed orchestra e i
Vesperae Solennes de Confessore KV 339 per soli, coro ed
orchestra, con Malin Hartelius, soprano, Theresa Kronthaler,
mezzosoprano, Benjamin Glaubitz, tenore, Martin Häßler, basso.
Il 9 settembre si terrà un convegno scientifico, curato da don
Alessio Geretti, che tratterà diversi aspetti storici e
iconografici legati all’altare ligneo. Sono previsti interventi
di Claudio Lorenzini, che parlerà delle vicende delle famiglie e
dei rapporti commerciali che ruotavano attorno a Pontebba nel
Cinquecento; Martina Visentin, approfondirà la vicenda
dell’altare di Pontebba nel 1917, quando fu smontato e messo in
salvo dalle minacce del primo conflitto mondiale; don Alessio
Geretti, darà lettura del progetto teologico dell’altare, tra
iconografie, fonti, messaggi teologici e simbolici; Serenella
Castri, presenterà le portelle dell’altare dal punto di vista
pittorico anche nelle relazioni con gli altari carinziani; Teresa
Perusini, ricorderà l’appassionante restauro di alcuni anni fa e
quel che allora si scoprì e si mise in luce.
Per il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, si tratta di
“un’importante occasione di rilancio per l’intero ambito, che ha
come obiettivo l’inserimento dell’altare nelle tappe del cammino
delle Pievi della Carnia e per creare una rete tra Flügelaltar di
Friuli Venezia Giulia e Carinzia in un percorso turistico
religioso e artistico”.
Alla presentazione era presente anche Alberto Busettini,
assessore alla cultura del comune di Malborghetto, che ha
sottolineato la scelta del repertorio musicale mozartiano;
accanto a lui Lara Magri, responsabile del museo etnografico di
Palazzo Veneziano a Malborghetto, che ha annunciato la
pubblicazione degli atti del convegno, occasione per svelare
nuovi aspetti legati alla nascita e alla storia dell’altare.
Il Flügelaltar frutto della maestria degli scultori della bottega
del Maestro Enrico da Villach, attribuisce alla chiesa di
Pontebba il ruolo di sintesi tra la cultura artistica italiana e
quella altrettanto ricca del mondo tedesco. Gioiello di scultura
lignea, l’altare pontebbano fa bella mostra di sé, da cinquecento
anni, in quella che fu l’ultima chiesa in territorio italico
prima del confine con la Valcanale, bamberghese prima e asburgica
dal 1759 fino al termine del primo conflitto mondiale.
L’altare a sportelli fa parte di quelle opere d’arte
riconducibili al concetto di Biblia pauperum ovvero di libro per
illetterati, concepito per diffondere tra la popolazione non
alfabetizzata messaggi religiosi. Nella fattispecie, all’altare
pontebbano era demandato il compito di narrare la vita di Maria e
diffonderne il culto.
Quando “le ali” dell’altare, in corrispondenza ai periodi
penitenziali di Avvento e Quaresima, vengono chiuse, rivelano i
pregevoli dipinti raffiguranti l’Annunciazione, la Visitazione,
la Fuga in Egitto e la Pentecoste.
L’altare raggiunge un’altezza di sette metri e mezzo, con i
pinnacoli e gli eleganti baldacchini sui quali sono collocate
otto statue a tutto tondo.
ARC/SSA/ppd
Powered by WPeMatico