Orizzonti verticali (ReddArmy), il secondo album solista di Doro Gjat, rapper e cantautore già voce dei Carnicats.
Con sempre più decisione, l’artista friulano si fa portavoce di chi vive in provincia, lontano dai grandi e medi centri urbani, e lo rivendica sia con i testi, in cui la natura e l’ambiente sono due dei “personaggi” principali, sia nei video, come quello di Aprile, girato in un bosco della Carnia. Ma in questo nuovo brano in cui parla della sua identità culturale legata al territorio in cui è cresciuto, Doro Gjat, nello stesso tempo, tira anche fuori tutto il suo background hip hop, per esempio provocando senza mezzi termini la scena urbana più chiusa che ignora molti talenti solo per una questione geografica e perché chi non vive nelle grandi città sembra non esistere. Anche grazie a questa distanza, Doro Gjat invece si è preso la libertà di scegliere per questo primo singolo una produzione di Kappah costruita attorno a un campionamento di musica popolare pakistana fuso a batterie hip hop che incalzano, supportate da chitarre suonate dalla band che lo accompagna nelle date dal vivo fin dal 2015, anno di uscita del precedente disco, Vai fradi. Il ritornello pop, cantato in inglese, è affidato alla voce di Francesca L. Rossi.
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1.
Rune
2.
Blu
3.
Icaro [Blu pt. 2]
4.
La pioggia ha il suo odore
5.
Mezze maniche d’autunno
6.
Aprile
7.
Ordinato caos
8.
Caps lock
9.
Notte monotona [Notturno pt. 4]
10.
Discolce
11.
Sottosopra
12.