Atletico – Udinese: Guidolin, un palcoscenico importante e suggestivo

guidolin 2011-1

Francesco Guidolin ha affrontato la conferenza stampa di presentazione del match di Europa League con il solito piglio, orgoglioso delle scelte e convinto della necessità di dare spazio anche a chi in campionato non ne trova abitualmente. Assieme al nazionale sloveno Samir Handanovic ha risposto alle domande degli addetti ai lavori.

Chi teme maggiormente dell’Atletico?

Tutti i giocatori dell’Atletico sono impoirtanti,  non posso nominarne uno in particolare.

Sa della lite che è avvenuta fra Reyes e Manzano, a causa del possibile mancato impiego del giocatore andaluso? Se si, pensa possa portare qualche vantaggio all’Udinese?

Non sapevo dello scontro tra Manzano e Reyes , ma non ci deve importare. Dobbiamo fare la nostra partita.

Dopo l’andata qui ritengono il risultato ingiusto per il modo  in cui è maturato, secondo l’opinione pubblica locale non facendo un buon gioco. Cosa ne dice?

Penso he l’andata sia stata equilibrata. Forse loro meritavano qualcosa di più, è vero, ma delle critiche non m’importa. Parlo solo dei miei giocatori e di quello che li riguarda. So quello che possono fare e vado dritto per la mia strada.

Viste le prime partite di Europa League con tanti giovani e con risultati conquistati con sofferenza cosa si aspetta domani?

Siamo inseriti in un gruppo molto difficile, più duro di qualche gruppo della Champions. Giocando di giovedì non possiamo fare altrimenti, dobbiamo far riposare qualcuno e dare spazio ad altri. In più, con defezioni in attacco e difesa,  e con l’assenza storica di Barreto e l’impossibilità di schierare Torje  devo pensare a parecchi problemi, dovendo gestire le forze tra campionato e coppa. Sappiamo che domani sarà dura, che ci troveremo di fronte a un ambiente e a una squadra importanti, ma continuiamo a fare come sempre. Se ci qualifichiamo sarà un gran risultato. Cercheremo di giocare da squadra equilibrata, ma al tempo stesso di dare spazio anche a chi è arrivato per ultimo, perché tutti si possano inserire.

In questi giorni sui giornali spagnoli è emerso che il pubblico colchonero si aspettava i divi della formazione, come  Di Natale. Cosa dice della sua assenza?

Toto è a casa perché aveva un fastidio da prima della partita di Napoli e, pur avendo recuperato, non intendo rischiarlo. Problema risolto, ma voglio essere prudente.

Il fatto di avere due risultati su tre a dispoisizione è un arma a doppio taglio?

Non possiamo pensare di gestire le partite, non è affar nostro. Non siamo né capaci né maturi per un certo tipo di gioco. Dobbiamo scendere in campo con il nostro stile, andando forte e facendo le cose per bene.

Come si è vissuto in Italia l’episodio Cassano?

Con grandissima apprensione da parte del movimento calcistico e anche dagli ambienti estranei a dire il vero. Ci aggiungiamo a tutti quelli che cercano di sostenere Antonio in questo momento difficile. Speriamo che torni a giocare fra poco.

Fra quelli che ha fatto giocare abbastanza c’è Fabbrini. Rispetto all’inizio è cresciuto?

Viene dalla serie B, ha bisogno di maturare esperienza e di sbagliare, facendo nuove esperienze come la serie A e la Europa League. Tutte le volte che gioca,  anche solo per un minuto, deve far vedere la voglia necessaria, giorno dopo giorno.

Ha preso successivamente la parola il portierone bianconero, Samir Handanovic.

Che opinione ha su Coutoris e chi la preoccupa di più degli avversari di domani?

Si tratta di un  ragazzo giovane, che ha fatto molto bene l’anno scorso con il  Genk. Sta dimostrando di poter stare a certi livelli. Non mi preoccupa un giocatore solo, mi preoccupano tutti perché possono essere decisivi. Non ti prepari a giocare solo contro un elemento.

Armero ha detto ad AS, quotidfiano sportivo madrileno, che quest’anno può essere il momento per vincer qualcosa. Su cosa può punatre quindi l’Udinese?

(Interviene simpaticamente mister Guidolin: “Si riferiva alla Colombia!”)

Non dico niente. La società ha obbiettivi precisi e il primo è quello di passare. Un giocatore scende in campo sempre per vincere. Ci proviamo sempre, come è giusto che sia.

Pozzo è possibilista su un successo  nelle competizioni con lo scontro diretto, cosa ne pensa

Si può fare sempre qualcosa, ma è più facile parlare che agire Non dimentichiamo però che abbiamo tanti nazionali, non ci possiamo mai allenare tutti assieme per un a settimana. Anche per questo aspetto la situazione è difficile.

Quest’anno lei è stato grande protagonista, ma sembra che con Danilo davanti sia più sicuro. Concorda?

Posso solo dire che si è inserito bene, e sembra che giochi con noi da due o tre anni. non da quest’anno.

Ha detto che l’Europa stimola per i palcoscenici suggestivi che offre, come è stato per Londra e Glasgow. Anche questo è uno scenario di tutto rispetto . Un paio di anni fa sembrava che dovesse venire qua. È uno stimolo?

Non so nemmeno quanto sia vero che dovessi venire qui, ho altre persone che si occupano di questo. L’importante è giuocare al meglio, sempre.

Di cosa si deve preoccupare l’Atletico?

È una domanda difficile, non saprei cosa rispondere.

Nicola Angeli