Trieste, 17 nov – “Siamo entrati nella fase finale del processo
di superamento delle Province nella nostra regione, sulla scorta
di quanto ci hanno chiesto gli elettori nel 2013: i commissari
accompagneranno tali enti nell’ultimo miglio”.
Su proposta dell’assessore alle Autonomie locali e al
coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, la Giunta regionale
ha infatti provveduto alla nomina dei commissari straordinari per
l’amministrazione provvisoria delle Province di Gorizia e
Trieste.
I commissari saranno in carica dal prossimo 1 dicembre, e
teoricamente fino al 30 settembre dal 2017, fatta salva la
cessazione anticipata delle Province, prevista dal disegno di
legge n. 164 (“Soppressione delle Province del Friuli Venezia
Giulia”), che verrà discusso nell’aula del Consiglio regionale la
prossima settimana.
Se questa norma sarà approvata, è prevista a breve la nomina di
un unico commissario per le tre Province di Gorizia, Pordenone e
Trieste.
Ciò si inserisce nella logica del risparmio della spesa e
dell’efficentamento del sistema delle autonomie.
I commissari nominati oggi sono Pierpaolo Martina, per la
Provincia di Gorizia, e Gianluca Dominutti, per la Provincia di
Trieste, entrambi dirigenti della Regione FVG.
Il mandato delle due Province di Trieste e Gorizia era andato a
scadenza naturale nella primavera 2016, in seguito prorogato con
norma transitoria fino alla fine di novembre.
Si era pertanto reso necessario nominare un commissario
straordinario per guidare la transizione fino a settembre 2017.
Nel contempo, la Giunta ha indicato la dirigente regionale Anna
D’Angelo commissario ad acta (quindi per espletare un singolo
procedimento) del Consiglio provinciale di Udine, con il fine di
approvare la proposta di piano di subentro dei Comuni alla
Provincia nelle funzioni di edilizia scolastica, e trasmetterlo
all’assessore competente. Tale incarico avrà la durata di 20
giorni.
Il commissariamento deriva dalla mancata approvazione e
trasmissione da parte della Provincia di Udine del piano nei
termini previsti. Un ritardo che rischiava di pregiudicare
l’esito del passaggio delle funzioni dalla Provincia ai Comuni di
questa competenza strategica e la continuità dei servizi erogati
ai cittadini.
ARC/CM/ppd
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