Tolmezzo, 11 mar – “In termini di prospettiva, credo che si
potrà ragionare per introdurre modalità di elezione diretta della
governance delle Uti che se fossero state introdotte in prima
battuta avrebbero però creato un cortocircuito. Ma ci vuole molto
tempo”.
È una delle aperture che l’assessore regionale alle Autonomie
locali, Paolo Panontin, ha fatto questa sera intervenendo
all’incontro sull’impatto della riforma delle Uti sui Comuni
della Carnia, organizzato dall’associazione Pro Carnia 2020 a
Tolmezzo.
All’incontro, introdotto dagli interventi del presidente
dell’associazione, Romano Lepre, e dall’excursus storico sulle
forme di governo amministrativo del territorio carnico tracciato
dall’ex consigliere regionale Giulio Magrini, è intervenuta Elena
D’Orlando, docente di diritto regionale all’Università di Udine.
D’Orlando ha analizzato punto per punto la riforma delle Uti,
valutandone opportunità e criticità. Una di queste, secondo la
giurista, è proprio la non eleggibilità diretta dell’Assemblea.
“Un’oggettiva criticità a cui il Legislatore regionale può
mettere riparo”, ha indicato D’Orlando.
Panontin ha assicurato che il monitoraggio sugli effetti della
legge è in corso e che correttivi possono essere apportati, ma ha
indicato che “al netto delle contestazioni di stampo meramente
politico, il problema che ravvedo nell’applicazione della riforma
riguarda il necessario salto culturale che territori e
amministratori sono chiamati a fare”.
“Questa legge non è perfetta, può essere calibrata e ringrazio
qualificati relatori come D’Orlando per i preziosi contributi, ma
rivendico obiettivi e finalità di un processo che sarà
irreversibile”, ha concluso l’assessore al termine del dibattito
a cui sono intervenuti numerosi amministratori locali in una
affollata sala Gortani.
ARC/EP/fc
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