Mister buongiorno. Domani affronterete il Benevento, ultimo in classifica e già retrocesso in serie B, una compagine che però nel girone di ritorno ha fatto punti anche con squadre importanti.
«È vero, a mio giudizio loro giocano anche un bel calcio, frutto della serenità che li accompagna. Noi dobbiamo guardare a noi stessi senza pensare al risultato anche se riconosco che non è facile. In questi giorni ho parlato ad ognuno dei giocatori dicendo loro che quando sono in campo devono cercare la performance, perché se giocano bene il risultato viene di conseguenza. Devono essere il più possibile concreti sia in fase difensiva che in quella offensiva».
In questi pochi giorni è riuscito a ricaricare la squadra da un punto di vista mentale?
«La squadra l’ho trovata psicologicamente affranta, com’è giusto che fosse dopo 11 sconfitte consecutive, d’altronde nessuno di loro è abituato a vivere situazioni del genere. Io ho cercato di lavorare non solo sull’aspetto psicologico, ma anche su quello tecnico pur se gli allenamenti sono stati pochi, e domani i giocatori in campo me li aspetto solidi e tosti, con l’idea di sapere cosa fare».
Il gruppo ha recepito che a questo punto del campionato non ha più alibi?
«Uno che gioca a calcio vive perennemente sotto pressione. Secondo me è sbagliato metterne di ulteriore ricordando l’importanza della posta in palio, perciò ho lavorato sulla coesione del gruppo e ho personalizzato i carichi di lavoro. La cosa importante è che domani svolgano sul campo ciò che abbiamo provato negli allenamenti».
Arrivare su una panchina in corsa non è mai facile, ma in questi pochi allenamenti su cosa si è soffermato di più?
«Su tutto. Ho lavorato su tattica, tecnica e sull’aspetto psicologico. È chiaro che in loro c’è un vuoto mentale e che se domani dovesse arrivare un risultato positivo il gruppo sarebbe molto più sereno, ma in attesa di ciò ci siamo concentrati molto sull’aspetto tecnico e tattico».
Uno dei problemi dell’Udinese degli ultimi mesi è stato quello di prendere troppi gol sui calci piazzati. Ha lavorato anche su questo?
«I gol da calci piazzati sono causati da una differenza di centimetri fra difensori e attaccanti ma anche da scarsa attenzione. Perciò ho cercato di far capire loro che non devono mai abbassare la guardia un momento, soprattutto nei calci da fermo».
Oltre alla difesa ci sono problemi in attacco. Come ha trovato i centravanti che potrebbero far coppia con Lasagna?
«Io ho trovato tutti i giocatori pieni di voglia di fare bene e smaniosi di dimostrarlo sul campo. Ho detto loro che in queste quattro partite che rimangono ci sarà spazio per tutti pertanto sarà necessario che siano pronti, aiutandosi l’un l’altro. E i ragazzi hanno recepito il messaggio».
Come ha trovato Perica?
«Anche lui è carico come tutti gli altri».
De Paul come sta?
«Ha recuperato dal problema al ginocchio, si è allenato bene in settimana e pertanto domani sarà dei nostri».
In questa settimana si è concentrato solo sulla gara di domani o anche sulla classifica?
«Fare calcoli può portare solo a un sovraccarico di ansia, pertanto noi dobbiamo rimanere concentrati soltanto sul gioco perché il risultato è figlio del gioco espresso sul campo. Quello che si vede domenica è lo specchio del lavoro fatto in settimana».
Quali sono le insidie maggiori del Benevento?
«Il Benevento in questo momento ha tutto quello che serve a noi: serenità e un modo di giocare sciolto. Loro giocano in casa, avranno anche la spinta del pubblico e lo sprone a finire al meglio il campionato, ma a noi questi fattori non devono interessare, dobbiamo solo pensare a noi stessi e a giocare come sappiamo».