Pagine antiche e fragili, che hanno visto più di sei secoli di storia. Manoscritti, incunaboli e cinquecentine custoditi nel prezioso patrimonio della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, la più antica della regione e una delle prime in Italia. Una ricchezza storica e culturale da conservare, ma che, allo stesso tempo, merita di essere accessibile a tutti. Ecco perché la Cooperativa Guarnerio, per celebrare i suoi 30 anni di attività nel mondo culturale regionale, oltre a presentare un libro sulla vita di Guarnerio d’Artegna (ecclesiastico friulano del 1400 il cui lascito diede vita alla biblioteca), sta lavorando al progetto per rendere consultabili gli antichi testi on line, in particolare la sezione dei codici. “Stiamo proponendo un modello di digitalizzazione e fruizione per tutelare e divulgare l’importante patrimonio della Guarneriana – ha spiegato Paolo Sacco, presidente della Cooperativa -; in accordo con la direzione della biblioteca, abbiamo provveduto alla digitalizzazione del Codice 42, cioè il Petri Lombardi Sententiarum: risale al sec. XII- XIII ed è una delle chicche della raccolta di Guarnerio d’Artegna. E’ un testo particolare perché è un codice canonico di “sentenze”, ossia dichiarazioni autorevoli di teologia, ma soprattutto perché presenta delle splendide miniature collegate al testo”. E grazie alla digitalizzazione, l’antico documento potrà presto essere accessibile on line e consultato da chiunque ne abbia interesse: “Stiamo organizzando gli strumenti perché i codici siano fruibili sia dal pubblico generico che dagli studiosi – ha continuato Sacco -. Per i primi, il testo sarà sfogliabile come se fosse un libro vero, con in più la possibilità di ingrandire le pagine per vedere miniature, dettagli e seguire percorsi guidati; per i secondi, invece metteremo a disposizione un sistema che permetta oltre alla navigazione all’interno della pagina, di avere accesso immediato ai diversi contributi già esistenti o che verranno nel tempo prodotti sul codice: trascrizioni, regesti o abstract che riassumano le sentenze, bibliografia e qualsiasi contributo prodotto”. Potranno essere collegati anche contributi multimediali (audio e video) per meglio spiegare e divulgare i contenuti. Potenzialmente i documenti potranno essere consultati sia alla Guarneriana, tramite apposito touch screen, sia su internet. “Oltre ad essere uno strumento valido per i ricercatori italiani ed esteri – ha commentato ancora Sacco -, la digitalizzazione ha importanza determinante per favorire la conservazione dei testi antichi, che verranno quindi maneggiati esclusivamente in occasioni eccezionali. La consultazione via web sarà anche un modo di suscitare l’interesse di appassionati, turisti e tutti i cittadini curiosi della grande ricchezza di questa biblioteca”. Il progetto verrà illustrato a San Daniele del Friuli sabato 26 ottobre in occasione del Guarnerius Day: “Dopo questo primo modello, vorremmo lanciare anche una proposta al mondo del privato – ha concluso il presidente -: aziende o istituzioni interessate potrebbero “adottare” un codice, finanziandone la sua digitalizzazione e avendo un conseguente riscontro di immagine”. Sempre il 26 ottobre, inoltre, sarà presentato “Guarnerio d’Artegna. Il suo tempo, la sua biblioteca”, volume che la Cooperativa ha voluto dedicare all’ecclesiastico da cui ha preso il nome, come evento conclusivo (dopo i focus svoltisi a Udine sul neorealismo fotografico friulano e il fotogiornalismo) del trentennale dalla nascita. Il libro, che ovviamente affronta anche il tema dei fondi della Guarneriana, è realizzato a cura di Elio Varutti e di Angelo Floramo, che intervengono con tagli radicalmente diversi: il primo prende spunto dalle notizie conosciute su Guarnerio d’Artegna per inquadrarle nella realtà economica del periodo in cui visse, aggiungendo nuove e inedite informazioni, mentre Floramo (direttore della Guarneriana) ci guida in un intrigante percorso sul ruolo e il senso che la Biblioteca ha assunto nella storia dell’umanità.
Guarnerio società cooperativa. Nata nel 1982 su iniziativa di alcuni bibliotecari che decisero di unire le loro competenze per fornire un servizio specializzato ai Comuni che cominciavano ad esternalizzare la gestione delle biblioteche, la cooperativa nel tempo ha assunto un ruolo sempre più importante in Regione nel mondo della cultura, ampliando la sua attività dalle biblioteche alla catalogazione informatizzata dei beni culturali, agli archivi pubblici e privati, all’ambito storico-artistico e museale fino al settore fotografico, dove ha sviluppato una competenza specifica per la fotografia storica. Il settore del turismo culturale è la nuova area in cui si sta cimentando.