Il bilancio di luglio e agosto evidenzia gli effetti del Covid 19 sull’autostrada. Meno flussi da e verso Austria, Slovenia e Croazia. A risentirne la barriera del Lisert (-29%). Cresce il casello di Udine Sud, tiene Latisana. Primi effetti della terza corsia: – 50% di incidenti nel tratto Palmanova – Portogruaro
Gli effetti del Covid 19 si sono fatti sentire sul turismo e di riflesso anche sull’autostrada. Sulla rete di Autovie Venete il volume del traffico leggero nel periodo luglio – agosto è calato del 16,73% rispetto allo scorso anno. Quello pesante, invece, si è progressivamente avvicinato ai flussi del 2019 (-7,59%). Complessivamente, rispetto ai 9 milioni 708 mila 221 transiti della stagione passata, a luglio e agosto 2020 sono stati registrati 8 milioni 290 mila 832 passaggi (-14,60%). Ma questa estate è stata anche la prima con la terza corsia percorribile da Alvisopoli a Gonars. I risultati sono buoni e a testimoniarlo sono i dati e le percentuali. Gli incidenti totali nel tratto Palmanova – Portogruaro sono calati di oltre il 50% passando dai 53 del luglio agosto 2019 ai 25 della stagione estiva da poco archiviata.
I dati dei caselli
Ciò che è venuto a mancare è stato soprattutto il traffico dei turisti stranieri. I transiti totali provenienti dal confine di Stato di Ugovizza (Austria e Slovenia) verso i caselli delle località balneari friulane e venete hanno fatto segnare un – 40,90%. A salvare – almeno in parte – la stagione sono stati i turisti locali, a tal punto che il casello di Udine Sud (da qui transitano la maggior parte dei flussi diretti verso la montagna e le località di mare) ha fatto registrare un +6,04% di passaggi in entrata e un + 5,21% in uscita. Ad attutire così maggiormente i contraccolpi di questa estate anomala sono stati i caselli di Portogruaro (-2,04%) in direzione Bibione e Latisana (-5,37%) in direzione Lignano, mentre segni maggiormente negativi hanno fatto registrare i caselli di San Stino verso Caorle (-16,44%) e San Donà di Piave verso Jesolo (-13,15%). Le restrizioni per l’emergenza sanitaria si sono fatte, invece, sentire in maniera più evidente sui flussi di traffico diretti verso le località slovene e croate. Da qui il forte calo dei transiti in uscita alla barriera del Lisert (-29,13%). Di conseguenza nel periodo estivo non è mai stato necessario attivare il bypass della A34 (Villesse – Gorizia) per reindirizzare il traffico verso Slovenia e Croazia.
La terza corsia – il primo bilancio
Se è vero che il traffico è diminuito è altrettanto vero che l’apertura della terza corsia nei fine settimana nel tratto tra Alvisopoli e Gonars si è rivelata determinante per evitare quei rallentamenti e stop and go di auto che spesso – assieme alle distrazioni e al mancato rispetto delle distanze di sicurezza – sono cause di incidenti. “Nei weekend abbiamo avuto picchi massimi di 2300 transiti all’ora – spiega il direttore d’esercizio di Autovie Venete, Davide Sartelli – che grazie alle tre corsie non hanno creato code. Se ci fossero state ancora le due corsie questi flussi avrebbero sicuramente creato qualche problema”. Il dato più rassicurante è quello relativo agli incidenti: 88 totali su tutta la rete rispetto ai 138 dello scorso anno. Di questi 25 sono avvenuti nel tratto Palmanova – Portogruaro rispetto ai 53 dell’estate 2019. Un esempio di come la situazione sia drasticamente cambiata lo si può avere leggendo i dati che interessano il tratto da San Giorgio di Nogaro al bivio di Palmanova. Nell’estate 2019 questo era uno dei punti più critici dell’intera rete autostradale, in cui si registrava il 24% degli incidenti del tratto Palmanova – Portogruaro. Nei due mesi di luglio e agosto 2020 nello stesso punto non si è verificato nessun sinistro stradale.
Il potenziamento del servizio
Durante l’estate Autovie ha riorganizzato il personale e i mezzi a disposizione in considerazione della diminuzione del traffico e dell’apertura del tratto a tre corsie. Gli ausiliari alla viabilità hanno effettuato 1354 interventi. Di questi quasi un terzo (413) ha riguardato la rimozione degli ostacoli dalle carreggiate (si tratta di copertoni dei veicoli, ma anche spesso di bagagli caricati sul portapacchi e persi durante il tragitto). Un fenomeno questo in aumento (101 interventi in più rispetto al 2019). “Un carico perso crea intralcio alla circolazione – spiega Sartelli – e può diventare anche causa di incidenti. Prima di viaggiare bisogna prestare la massima attenzione, fare manutenzione al veicolo e mettere in sicurezza il carico”. Dal canto suo, il centro radio informativo ha gestito 2040 situazioni (soccorsi meccanici, rallentamenti, incidenti), mentre sono stati 1504 i soccorsi meccanici effettuati. Nei weekend sono state 741 le ore di assistenza nei piazzali di stazione per indirizzare il traffico nelle piste libere, 290 le ore di presidio meccanico (a San Stino di Livenza, Latisana, San Giorgio di Nogaro, Palmanova e Udine Sud) e 120 le ore di presidio di soccorso sanitario (a San Giorgio di Nogaro e San Donà di Piave).