Trieste, 22 ago – L’ambulanza è arrivata sul posto dopo 7
minuti e 19 secondi dalla chiamata, il personale ha avviato
subito le pratiche di rianimazione cardiorespiratoria, coadiuvato
dal personale dell’automedica (medico più infermiere), nel
frattempo intervenuto. Dopo di che il bimbo, a causa delle gravi
condizioni in cui versava, è stato trasportato all’ospedale
triestino di Cattinara. Prima al Pronto soccorso e poi al polo
cardiologico è stato sottoposto, e lo è tuttora, a cure
intensivissime da vari specialisti. I medici stanno facendo ogni
sforzo per salvargli la vita.
Lo precisa la direzione generale dell’Azienda sanitaria
universitaria integrata di Trieste, in relazione al caso di un
bambino di dieci anni già sofferente di cuore e seguito dal
centro cardiologico di Bergamo, che questa mattina è stato
colpito da un violento arresto cardiaco in un campeggio di
Sistiana (TS).
La chiamata di emergenza, precisa l’Azienda, è stata ricevuta
alle 9.35. Identificata subito la gravità del problema,
l’infermiere al telefono ha fornito supporto alle prime attività
di rianimazione cardiopolmonare, in attesa dell’arrivo di
ambulanza e medico che, in ogni caso, sono intervenuti senza
ritardi, nei tempi previsti dal Piano dell’emergenza, esattamente
come accade in qualsiasi incidente e evento avverso.
“L’UGL-Unione generale del lavoro FVG, dice di non voler
strumentalizzare un episodio ma è esattamente quello che ha
fatto”, afferma l’assessore regionale alla salute, Maria Sandra
Telesca, commentando “con disappunto” la presa di posizione con
cui la sigla sindacale attribuisce responsabilità “su ritardi che
non ci sono stati e su modelli organizzativi che non sono
sbagliati” al nuovo Piano regionale dell’Emergenza.
“Rimango basita di fronte ad affermazioni del genere”, aggiunge
Telesca, esprimendo tutta la vicinanza e la solidarietà alla
famiglia del bimbo, con l’auspicio che tutto possa risolversi
positivamente. “Appresa la notizia dell’accaduto ho subito
contattato i vertici aziendali e ho potuto verificare che tutto
si è svolto in assoluta regolarità, senza sbavature. Ambulanza e
medico hanno fatto sul posto quello che doveva essere fatto. E
così sta succedendo in ospedale”.
“Spiace piuttosto – conclude Telesca – che la stessa sigla
sindacale abbia sempre espresso contrarietà alla centrale unica
del 118, che noi vogliamo per garantire un’ottimizzazione
dell’utilizzo dei mezzi di pronto intervento, a prescindere dalle
aziende di appartenenza. Ripeto, in questo caso nulla sarebbe
cambiato ma siamo convinti che la centrale unica rappresenti
comunque una svolta di efficienza”.
ARC/PPD/EP
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