L’uomo che cadde sulla terra, David Robert Jones in arte Bowie, amava e praticava ogni genere di cambiamento. Questo lo sanno anche i bambini. Con le amicizie e con gli affetti, però, tendeva decisamente alla perseveranza. Chiedetelo a Sukita Masayoshi, il fotografo giapponese che di Bowie è stato il narratore per 40 anni. 40 anni di immagini (una su tutte: la leggendaria cover di Heroes), 40 anni di storia del rock (tra glam e punk).
Tanto, tantissimo Bowie, dunque, ma anche Iggy Pop e i T.Rex di Marc Bolan, negli occhi e negli scatti di Sukita e nel memorabile documentario che li racconta: s’intitola, appunto, Sukita – The Shoot Must Go On, è diretto da Aihara Hiro, prodotto da Aihara Hiromi con Sukita Aki e il pubblico di Udine potrà ammirarlo in anteprima mondiale grazie al Far East Film Festival 20!
115 minuti di aneddoti e ricordi, lontanissimi dalla nostalgia e dall’autocelebrazione, che fluiscono dalla viva voce dello stesso Sukita (mentre lo schermo si riempie con decine di foto davvero straordinarie!) e dei suoi più grandi estimatori: da Ryuichi Sakamoto a Jim Jarmush, da Sua Maestà Kore-eda Hirokazu fino al chitarrista Hotei, autore del tema di Kill Bill.
«La prima volta che ho visto Bowie – sono parole di Sukita – si stava esibendo sul palco assieme a Lou Reed. Era così potente, così diverso da tutti gli altri rocker, così speciale! Ho capito immediatamente che dovevo fotografarlo…». Correva l’anno 1972. E il resto è storia. Anzi: leggenda.
Sukita – The Shoot Must Go On, ricordiamo, uscirà nei cinema giapponesi a maggio, dopo la preview udinese.