Trieste, 21 mag – “Londra non potrà andarsene senza regolare i
conti con l’Ue, a cominciare dalle istituzioni europee sul suo
territorio”.
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani commentando le parole del primo ministro britannico
Theresa May, che dalle colonne del “Telegraph” avverte Bruxelles
del rischio di pagare un conto miliardario a Londra.
“Siamo ben consapevoli – ha continuato Serracchiani – della
difficoltà di valutare e smembrare proprietà comuni della Ue, di
cui la Gran Bretagna non fa più parte. Ma siamo altrettanto
consapevoli che sul suolo britannico ci sono istituzioni della Ue
o partecipate che portano un notevole valore aggiunto, anche
monetario, al Regno Unito. È evidente che istituzioni comunitarie
non possono continuare a mantenere la sede in un Paese terzo”.
“Uno di questi casi – ha precisato Serracchiani – è rappresentato
dalla European Bank for Reconstruction and Development
(Ebrd-Bers). Fondata per sostenere la transizione dei Paesi
dell’Europa centro-orientale verso un’economia di mercato, sta
svolgendo un ruolo anche in alcuni Paesi del Mediterraneo. È
legittimo chiedersi che senso abbia per un simile organismo
giacere sulle sponde del Tamigi”.
“In Friuli Venezia Giulia e specificamente a Trieste siamo
attrezzati sotto tutti i punti di vista – geopolitico, culturale
e logistico – per ospitare la Bers. Il nostro ruolo sui Balcani,
l’attivismo sulla Via della Seta e gli storici rapporti con i
Paesi in transizione, la collaborazione con prestigiose
istituzioni come l’Ince, la presenza di realtà finanziarie di
livello globale, le proiezioni internazionali a largo raggio ci
rendono candidabili come nuova sede della Bers. La riacquisita
area del Porto Vecchio – ha concluso Serracchiani – sarebbe
location ideale per questa istituzione europea”.
ARC/Com/ppd
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