Sabato 1 marzo ritorna il progetto SPAC (Spazi Pubblici Arte Contemporanea): alle ore 19.30, nella sede storica di Villa Di Toppo Florio a Buttrio (Ud), in via Morpurgo, 8, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Sport e Solidarietà della Regione FVG, Gianni Torrenti, del Sindaco di Buttrio Tiziano Venturini e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Buttrio Barbara Potocco, verrà inaugurata la mostra di arti visive Motivi di Famiglia a cura di Paolo Toffolutti. L’inaugurazione verrà preceduta da una conversazione sul tema con Francesco Bilotta, avvocato e ricercatore di diritto privato dell’Università degli studi di Udine; Michela Caufin, docente di Storia dell’arte, l’arch. Patrizia Comuzzi, Gaddo De Anna, Presidente e fondatore dell’Associazione Percontro che sin occupa di famiglia e dipendenze, Derna Del Stabile, imprenditrice di Interna Tavagnacco UD, l’On. Serena Pellegrino, architetto e componente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Rossella Rizzatto, Dirigente scolastico del Liceo Artistico G. Sello di Udine e Paola Schiratti, presidente dell’associazione Le Donne Resistenti.
L’esposizione proporrà un percorso di 125 opere realizzate da 45 artisti e collettivi di artisti che hanno affrontato aspetti del vissuto e dell’immaginario intessuto attorno al tema della famiglia.
Da quella patriarcale alla famiglia mono nucleare, alla progressiva dissoluzione del nucleo famigliare, e successivo rimescolamento e riposizionamento dei ruoli della paternità, maternità, filialità, all’interno di un’inevitabile ridefinizione del concetto di famiglia, in cerca di legalità e diritti. Nelle arti visive, di rimbalzo, il tema della famiglia è stato tramandato con la rappresentazione della Natività e della Sacra Famiglia di tradizione religiosa. Tuttavia, dalla modernità e post-modernità in poi, è stato trasposto e ridefinito in senso laico, proprio in ragione delle emergenze e delle dinamiche che hanno radicalmente emancipato il concetto di primo nucleo della società. Una mostra in formato famiglia dove si raccolgono opere e contraddizioni prodotte negli ultimi 50 anni che, per caso o per intenzione, si sono sporcate con temi e soggetti a conduzione familiare. Gli artisti, di provenienza nazionale ed internazionale, proporranno pittura, fotografia, scultura, video, installazioni e performance, il tutto allestito negli accoglienti tre piani della Villa Di Toppo Florio.
Alle ore 20.00 apre la mostra l’azione di danza contemporanea Etoile, con 3 generazioni all’opera: Matilde Moretti Ceron, Elisabetta Ceron e Paola Galliussi Ceron. Il lavoro, coreografato da Elisabetta Ceron con la regia di Piera Nodari e i testi di Marco Toso vede la collaborazione del fotografo Cesare Bellafronte e del compositore Vittorio Vella.
Una madre scopre la figlia come continuazione di un’ iterata gestualità, di un rito perpetuo: quello della danza. Di madre in figlia e da questa in avanti, tale rito rappresenta una continuità non scontata, costituita da eredità affettiva ed artistica ma anche da incomprensioni e interruzioni. Madre – figlia – madre a cui la figlia si assimila in successione di ruoli, in una compartecipazione di sensibilità ma anche di divergenze che rendono così multiforme, mai scontata la comune appartenenza al genere femminile. Tre ballerine come tre scansioni del tempo, appunto, compartecipato. Ma da una trinità femminile, da un raddoppiamento della poetica della grazia femminile, si dipartono più presenze danzanti, la caotica ricchezza della molteplicità che apre il cerchio delle relazioni, le riproduce e le arricchisce verso nuove creazioni e implicazioni umane.
“Il tema Motivi di Famiglia – sottolinea Piera Nodari – immenso nella sua descrizione trova nella dimensione danzata una grande intimità. Qui il doppio senso di Motivi è inteso sia come melodie che seguono importanti tappe della vita sia come motivi di vita: la danza unisce tutte e tre le donne/danzatrici e si manifesta – diversamente per ognuna – come una sottile ossessione. Si tratta di scelte da fare e da aspettare che vengano compiute, che sviscerano stati d’animo in cui la danza emerge come motivo di vita della famiglia Ceron e quindi motivo dominante e rivelatorio, di gioia e di dolore.”
Il progetto è promosso dal Comune di Buttrio, che lo finanzia congiuntamente alla Regione Friuli Venezia Giulia, ed è organizzata dall’associazione culturale Neo.