Lo hanno visto spegnere il motore, avvitarsi in una delle manovre acrobatiche più classiche, e poi precipitare a candela al suolo. E’ morto così questo pomeriggio, davanti agli occhi dei 5000 spettatori del “Fly Venice” al Lido di Venezia, Francesco Fornabaio, campione italiano la cui fama di aviatore da anni aveva varcato i confini nazionali, tanto da fargli meritare l’appellativo di “mago dell’aria”. L’ultima magia è però finita sulla spiaggia di San Nicolò, a fianco delle capanne balneari e di una striscia d’asfalto. Saranno ora la magistratura e i tecnici inviati dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a cercare di capire cosa possa essere accaduto, dopo i primi rilievi effettuati da Carabinieri e vigili del fuoco. Sia l’aereo, un modernissimo Breitling Xtreme 3000, che l’area in cui è avvenuto l’incidente, proprio a ridosso del mare, sono stati posti sotto sequestro, mentre per il cadavere è stata disposta l’autopsia. Fornabaio, 57 anni, padre di tre figli, era nato a Stigliano (Matera) e risiedeva a Milano, ma si allenava spesso in provincia di Udine, a Campoformido. Aveva totalizzato oltre 2000 ore di volo, di cui la metà da pilota acrobatico. Dai colleghi veniva considerato molto esperto, un simbolo della scuola italiana. Campione della categoria nel 2014 e campione iridato, era membro dal 2002 della nazionale di acrobazia aerea. Pochi minuti dopo la notizia della morte, la sua pagina Facebook ha iniziato a riempirsi dei messaggi, accorati, di fan e colleghi. “Non ci posso credere, un amico, un grande uomo” scrive Giuseppe, mentre Liviano lo ricorda come “una persona straordinaria e unica” e Dimitri lo saluta dicendo “Poca confidenza, grande rispetto. Ciao Uomo”. Fornabaio è la terza vittima del cielo di questo fine settimana, dopo l’incidente avvenuto ieri alla periferia di Vigevano e costato la vita a un pilota di ultraleggero e a uno spettatore. All’elenco sono da aggiungere otto feriti: uno nel milanese, dove ieri (ma si è saputo solo oggi) è caduto un ultraleggero il cui pilota è ricoverato in gravi condizioni in ospedale, e altri due a Vidor, in provincia di Treviso. Qui l’incidente è accaduto stamane in fase di atterraggio: feriti il pilota, finito su una collinetta che fiancheggia l’aviosuperficie, e il passeggero. Entrambi sono stati ricoverati per lesioni non preoccupanti negli ospedali di Belluno e Montebelluna. E sempre oggi, nel vercellese, durante l’annuale ‘Festa dell’Aria’ di Varallo Sesia, cinque persone (quattro passeggeri e il pilota) sono rimaste ferite per il brusco atterraggio di un elicottero turistico di una società privata. Il ferito più grave è un ragazzo di 16 anni, ricoverato all’ospedale di Novara con un trauma toracico. Per gli altri solo lesioni lievi.
(di Rosanna Codino) (ANSA)