La Graphistudio lotta, soffre, reagisce ma non riesce a rimontare lo svantaggio maturato nel primo tempo. Il Fortuna chiude la pratica qualificazione all’81 con Rus che spedisce le danesi agli ottavi eliminando le friulane.
FORTUNA – GRAPHISTUDIO 2 – 0
Reti: 35pt autorete Rodella, 36st Rus.
FORTUNA: Christensen, Rask (35st Mogensen), M.Jensen, Arnth, Spanu Olar, Nielsen (31st Igbo), L. Jensen, Pedersen, Rus (97st Thogersen), Larsen, Nadim. Allenatore: Sorensen.
GRAPHISTUDIO: Penzo, Martinelli (48st Bischi), Bissoli, Laterza, Rodella (45st Del Prete sv), Camporese, Tuttino, Parisi, Vicchiarello (24st Zuliani), Brumana, Bonetti. Allenatore: Rossi.
Arbitro: Pustovoitova (Russia) 4
Ammonite: Bonetti e Camporese.
NOTE: Serata fresca, terreno in ottime condizioni, spettatori 1500. Calci d’angolo 4-3 per il Fortuna.
HJORRING. Se la bontà di una giornata si intuisce dalle prime ore del mattino, si è capito subito che non sarebbe stata una serata da cornice per la Graphistudio. La sanzione di 5000 euro comminata dall’Uefa in seguito al reclamo inoltrato dal Fortuna Hjorring – in merito alle dimensioni di lunghezza irregolari del terreno comunale di Via Tolmezzo – ha infatti avvelenato la colazione dello staff impegnato a preparare il match di ritorno dei sedicesimi di Champions League con le danesi. Il resto si è compiuto sul terreno di gioco, dove Camporese e socie, nonostante l’ìmpegno e la buona disposizione tattica, non sono riuscite, né a mantenere immacolata la fedina di Penzo (comunque eccellente la prova dell’ex Brescia), né ad offendere come avrebbero potuto e dovuto. Rimane poi, almeno in Europa, una certa inclinazione “tafazziana”, quella di farsi male da sole: alle segnature regalate all’andata, infatti, va sommato lo sciagurato colpo di testa di Rodella che, infilando la propria compagna, ha stappato la sfida di Hjorring. Pronti via, con le due formazioni che escono dai blocchi piuttosto guardinghe: il Fortuna può ruminare il suo calcio atletico ed attendere il momento opportuno – alle verdi basterebbe un solo gol per passare il turno – mentre la Graphistudio è rintanata sorniona nella cesta, in attesa di piazzare le sue letali ripartenze. La difesa friulana regge bene, le danesi riescono soltanto a partorire cross senza speranza e angoli senza frutto. Al minuto 25, allora, Vicchiarello ci prova da lontano, ma il sinistro non è il suo piede nobile e la conclusione sfiora le stelle. Passano solo 120 secondi e Brumana ruba palla alle distratte centrali di casa, ma si accartoccia su se stessa, vanificando una favorevole occasione. A stretto giro di posta, una combinazione tra Rodella e Parisi ispira nuovamente il capitano, la cui girata mancina si perde a lato. Eupalla sembra baciare il Friuli ed invece, ecco l’improvviso vantaggio del Fortuna: corre il minuto 35 e, sull’ennesimo calcio d’angolo, Rodella indirizza il cuoio nella porta sbagliata. Nella ripresa il Tavagnacco alza la linee e un destro a giro di Parisi, neutralizzato da Christensen, è il primo segnale. Il Fortuna spaventa allora Penzo, ben piazzata, con Rus ma, al 60’, la Graphistudio accarezza il pari. Vicchiarello dipinge per Camporese che guadagna il fondo e serve a rimorchio Parisi: il gran sinistro della trentina sfiora la traversa. Entra allora Zuliani (per Vicchiarello) e “rischia” subito il copia e incolla del miracolo di sette giorni orsono: il colpo di testa ad incrociare della buiese sembra una sentenza, ma finsice per esaltare le virtù di Christensen. Al 36’, come un morso letale, il raddoppio delle padrone di casa: la difesa gialloblu si muove in ritardo, Rus esce da una mischia e inventa un sinistro “maradoniano” che infilza Penzo. La luce del Tavagnacco è sempre più fioca, mentre un riflettore del “Fortuna Stadium” smette di lavorare: l’arbitro russo (decisamente negativa – in entrambe le direzioni – la sua gestione del match) è cosi costretto ad interrompere la gara. Dopo 10’ si ricomincia, ma ormai il destino è segnato. Le Rossi – girls non ne hanno più e anche stavolta, come due anni fa in Svezia, salutano subito l’Europa. Restano il campionato e la Coppa Italia: non è poco e il “double” è certamente nelle corde della Graphistudio.
Roberto Zanitti