Calo studenti: occasione per migliorare la scuola

Calo studenti: occasione per migliorare la scuola

Il calo demografico che anche in Friuli Venezia Giulia ha fatto perdere il 2% degli studenti in 5 anni può essere visto non solo come un problema ma anche come un’occasione per le scuole della regione.

Lo sottolinea il segretario regionale della UIL Scuola Ugo Previti richiamandosi alla proposta lanciata dal segretario nazionale della UIL Scuola Pino Turi che proprio in questi giorni ha lanciato una proposta al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: lasciare invariate le risorse destinate alla scuola.

“In una fase di contrazione del numero di del numero di alunni, invece di pensare a risparmiare sulla scuola – per l’ennesima volta – sarebbe il caso di diminuire il numero di studenti per classe, garantire il tempo pieno anche al Sud, rimodulare l’organico, eliminare l’anacronistica distinzione tra organico di fatto e quello di diritto, in questo modo eliminando sostanzialmente il precariato e riportare gli stipendi di tutto il personale a livelli adeguati”, ha spiegato Pino Turi.

La ricetta si adatta perfettamente anche alla realtà del Friuli Venezia Giulia. Di fronte alle croniche carenze di personale nelle scuole, in tutti i profili e ruoli, alle graduatorie dei docenti che in alcune classi di concorso sono già esaurite da tempo, a un massiccio numero di precari che consentono di far funzionare la macchina e a numeri ancora elevati di alunni per classe, il calo del numero di studenti potrebbe essere alla base di un miglioramento dell’offerta scolastica.

“Per non guardare sempre e solo il lato negativo, possiamo cogliere l’occasione per ridurre il numero di alunni nelle classi e stabilizzare i tanti precari che ogni giorno, da anni, consentono di tenere aperte e far funzionare le scuole”, ha affermato il segretario regionale della UIL Scuola del Friuli Venezia Giulia, Ugo Previti. “Può essere un’occasione per incrementare la qualità dell’offerta scolastica ma bisogna saperla cogliere, evitando che il calo demografico si traduca in un automatico taglio di costi”, ha rimarcato.