20 febbraio 2012 – Il canone Rai dovrà essere pagato anche da possessori di Pc, iPhone e videofonini. Fioccano, come prevedibile, le proteste. L’azienda, infatti, ha chiesto il pagamento del canone ad alcune aziende e studi professionali di Roma in possesso di uno o più pc collegati alla rete.
Un secco “no” alla richiesta di pagamento del canone Rai su strumenti di lavoro come computer e cellulari arriva dal presidente regionale di Confcommercio Fvg Pio Traini. Nella sede di Grado dell’associazione è già arrivata la documentazione per il versamento di un balzello che Traini definisce «assurdo», dato che «si parla di apparecchi che non hanno certo come prima finalità la ricezione di programmi televisivi».
Incredibile, aggiunge il presidente regionale di Confcommercio, «che si sia ripescata una norma del 1938 per aumentare ulteriormente la pressione fiscale sulle aziende, chiamate a pagare una somma che va dai 200 ai 6mila euro annui. Non possiamo non sostenere con forza l’azione di Rete Imprese Italia che chiede l’intervento di governo e parlamento per esonerare le imprese dal pagamento del canone, un’altra misura depressiva in tempi in cu’invito a congelare il pagamento».
Un altro accenno da parte di Traini arriva riguardo alle voci di liberalizzazione degli impianti di distribuzione carburante in regione. «Già siamo sovradimensionati come numero di imprese sul territorio, la deregulation non giova davvero a nessuno, né alle imprese né alla clientela. Siamo sicuramente favorevoli a interventi di razionalizzazione e liberalizzazione ma vanno introdotti strumenti per poi attuarli. Altrimenti i contratti di comodato continueranno a farla da padrone»