Udine, 16 marzo 2011
– Udinese Calcio, in riferimento alla conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio al Palasport “Carnera”, desidera precisare quanto segue in merito ad affermazioni, e comportamenti, gravi e lesivi della rispettabilità e dell’onore della Società bianconera.
Il Signor Massimo Blasoni ha sollevato la tempesta e ora non sa più come uscirne. Questo pomeriggio, infatti, ha compiuto un gesto grave e irresponsabile divulgando – nel corso della medesima conferenza stampa – l’esistenza e alcuni contenuti dei patti parasociali firmati da tutti i soci della Pallalcesto Amatori Udine (Pau) Spa; patti che contengono il vincolo di segretezza e di non divulgazione degli stessi. È oltremodo scorretto riportare, inoltre, contenuti non corrispondenti alla verità, ovvero parziali e distorti a proprio favore e piacimento. Come Udinese Calcio ribadiamo la precisa volontà nel continuare in un progetto di salvaguardia e di salvezza del basket udinese e dello sport friulano in genere; come soci al 20% della Pau continueremo a compiere il nostro dovere di legge e di statuto senza venir minimamente meno agli impegni assunti.
L’intento di Blasoni, invece, è soltanto quello di distruggere per poi diventare l’artefice di non si sa quali nuovi progetti. I progetti si costruiscono e non si distruggono. Forse è Blasoni a non essere bene informato sui fatti visto che i patti e gli accordi non li ha siglati lui, ma li ha stipulati e firmati l’Amministratore Unico della Sereni Orizzonti Spa Renato Baroni. Forse è da lui, quindi, che dovrebbe farsi spiegare i contenuti dei patti e la gravità della violazione del vincolo di riservatezza da lui perpetrata questo pomeriggio. Per questo motivo riteniamo di non entrare nel merito dei contenuti degli stessi patti fintanto che tutti i soci firmatari non consentiranno di farlo. A quel punto siamo disposti a discutere anche in pubblica piazza di tutti i contenuti dei patti parasociali.
Alcune precisazioni, tuttavia, meritano di essere fatte in particolare in riferimento alla ventilata mancanza dei 200 mila euro di sponsorizzazione imputabile, a sentire Blasoni, ad Udinese Calcio Spa. Sarà lo stesso Massimo Blasoni, infatti, in qualità di Consigliere di Amministrazione della Pau, a spiegare ai soci perché ad oggi non sono stati incassati. La Società incaricata della raccolta delle sponsorizzazioni aveva regolarmente presentato un progetto di marketing e di partnership non andato a buon fine per cause e motivazioni da richiedere ed imputare alla stessa Pau e non certo ad Udinese Calcio.
Per quanto riguarda, poi, l’entrata della Pau nella Polisportiva Udinese e la relativa suddivisione degli introiti pubblicitari alle diverse società consorelle, è falsa l’affermazione secondo la quale gli sponsor della Pau stessa siano stati suddivisi tra le altre quattro componenti esclusa ovviamente Udinese Calcio. Blasoni, però, non può sapere queste cose perché da Vice Presidente della Polisportiva – attualmente dimissionario – non ha mai partecipato a nemmeno un direttivo dell’Associazione.
Apprezziamo l’intento e la volontà dell’Ingegner Edi Snaidero di continuare nella costruzione di un progetto nato due estati fa con lo scopo di tenere in vita uno degli esempi d’elite dello sport del nostro territorio; assieme al Sindaco Furio Honsell e a tutti gli imprenditori che hanno partecipato alla costruzione del progetto, anche Udinese Calcio ribadisce la sua precisa volontà a proseguire sulla strada tracciata. A condizione che, una volta per tutte, si smetta con questa stucchevole campagna denigratoria che in ormai due settimane non ha portato nemmeno un centesimo di euro nelle casse della Pau e della Polisportiva Udinese.
Franco Soldati Presidente cda Udinese Calcio spa
Alberto Rigotto Presidente Polisportiva Udinese