Caos treni in Friuli: sindacati uniti “guerra tra poveri”

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Le Segreterie Regionali della Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Fast Ferrovie esprimono tutta la loro indignazione per la leggerezza con cui Trenitalia ha scaricato la responsabilità dei disservizi di questi giorni sui capo treno, bollandoli di assenteismo e dando così il via ad una “guerra tra poveri”.
Si sono registrati, infatti, diversi episodi in cui i capo treno in servizio sono stati insultati e minacciati dai viaggiatori esasperati, che non hanno certo fatto distinzioni tra chi lavora a pieno ritmo, rinunciando ai riposi per sopperire alle carenze, e chi invece è assente.
E’ sui capi treno del Trasporto Regionale del Friuli Venezia Giulia che ricadono tutta l’insoddisfazione ed i malumori della clientela, che riconosce in queste figure professionali l’interlocutore privilegiato su cui far ricadere tutte le inefficienze strutturali del Trasporto Regionale
In qualità di OO.SS., sono mesi (se non anni) che interveniamo facendo presente i problemi e prospettando soluzioni che l’azienda si rifiuta di prendere in considerazione.
Abbiamo scritto alla Divisione Trasporto Regionale a Roma, alla Direzione Passeggeri Regionale di Trieste, alla Regione Friuli Venezia Giulia (sottoscrittrice del Contratto di Servizi) facendo presente le inevitabili criticità che sarebbero sorte dall’adozione dei nuovi turni.
Purtroppo siamo in presenza di un’azienda che si trova a dover pagare il conto di anni di blocco delle assunzioni, di mancati investimenti e di manutenzione ridotta all’indispensabile, se non all’emergenza.
Da tempo il personale lavora in condizioni di estremo disagio, con turni in cui lo straordinario ed il Riposo lavorato sono la quotidianità, e questo vale anche per le Officine, per la Manovra e per le Biglietterie.
Ad aggravare tale situazione è stato recentemente adottato un nuovo programma di turnazione, ancora da perfezionare, che richiede una maggior consistenza di personale. Un programma che, oltre a prevedere anche turni su dieci ore consecutive, penalizza le maternità e non è in grado di garantire i diritti contrattuali, e, come non bastasse, contiene gravi carenza logistiche (dove dormire, dove mangiare).
La dimostrazione definitiva che il problema è l’organizzazione e non le malattie del personale ci viene dai dati: il personale in trasferta da altre regioni è pari al numero degli ammalati, se non superiore….
Per tutto quanto sopra abbiamo chiesto e ottenuto l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda, che riteniamo assolutamente indispensabile volendo evitare ulteriori pesanti ricadute sulla clientela e sull’offerta di trasporto concordata fra Trenitalia e la Regione Friuli Venezia Giulia.