Il Carnevale di Muggia, arrivato alla sua 58° edizione, mantiene intatta tutta la sua freschezza grazie ai tanti giovani che sono, come sempre, la linfa della manifestazione, imbastita da otto Compagnie.
L’attestazione dell’esistenza del Carnevale muggesano emerge con certezza storica nel 1420, come riporta uno statuto comunale dove per i festeggiamenti del “mato carneval” veniva elargito un ducato alle Compagnie che spendevano più di tre soldi per i musicanti. Qualche secolo più tardi si trova la descrizione del ballo che oggi è diventato il simbolo dell’apertura di ogni edizione del “Carnevale Muggesano”, cioè il “Ballo della Verdura”. Questa danza, attestata per la prima volta nel 1611, è simile a quella che Teseo istituì in occasione della sua vittoria sul Minotauro. Uomini e donne con ghirlande di verdura in testa danzano assieme coinvolgendo gli astanti con la loro allegria.
Il momento più atteso è la sfilata di duemila maschere e dei carri allegorici (domenica 6 marzo, a partire dalle 13 circa) ricchi di colori e mossi da complessi sistemi meccanici che sono il frutto di un paziente lavoro di appassionati artigiani e tecnici volontari.
Lunedì 7 marzo, invece, c’è la megafrittata quando, in una padella di 3,5 metri di diametro, verranno rimestate 20.000 uova e 100 chili di salsicce offerte al pubblico presente, retaggio della Questua della Frittata che i componenti delle contrade carnevalesche facevano in maschera, tra schiamazzi e musica, in tutte le case della città.