4 febbraio 2013 – Più che di pessimo gusto, si tratta di un affronto vero e proprio: a chi ha subito i massacri nazifascisti, a chi ha subito l’orrore delle deportazioni, dei lager, delle camere a gas e dei forni crematori. Il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, condanna senza mezzi termini la produzione della divisa con copricapo a strisce bianche e nere che identifica i deportati quale incredibile maschera per Carnevale, una “inaudita scoperta che per fortuna i cittadini hanno segnalato alla stampa locale”. “Non mi stupisce che questa idea arrivi direttamente dalla Cina che, sulle tematiche dei diritti umani e difesa della dignità della persona, non mi sembra possa brillare di certo come modello…, ma noi siamo in Occidente e certi temi sensibili non potranno mai essere oggetto di burle o scherzi di cattivo gusto che nulla hanno a che fare con il rovesciamento dei ruoli del Carnevale. Vorrei vedere se noi producessimo per la Cina delle maschere che riproducono le persecuzioni del regime contro le minoranze religiose, contro chi pratica il Falun Gong, contro tutti quelli che dissentono dal regime…”.
Fontanini, che non nasconde di essere rimasto profondamente choccato nell’apprendere la notizia della ‘maschera del deportato’, si appella a tutti i friulani affinché, dimostrando un maggiore buon senso rispetto al made in China e soprattutto facendo leva su quella sensibilità che da sempre caratterizza il dna del Friuli, si boicotti l’acquisto della divisa del deportato: “Mi auguro che i friulani evitino di indossare questa divisa che è una divisa di morte, orrore, sterminio e vergogna. Chi l’ha prodotta dovrebbe vergognarsi. Come pure i negozi che l’hanno messa in vendita. Io chiederei a tutti i rivenditori di rispedirla da dove è arrivata, chiedendo anche i danni d’immagine per la riproposizione di ideologie che hanno portato alla distruzione dell’essere umano”.