Caso Powell: parla Xuereb, “Da me solo vitamine, si assumano le loro responsabilità”

Caso Powell: parla Xuereb, “Da me solo vitamine, si assumano le loro responsabilità”

“E’ ora che gli atleti si assumano le proprie responsabilità invece di cercare un capro espiatorio”. Il preparatore atletico canadese Christopher Xuareb si difende così dalle accuse di aver somministrato ai due atleti giamaicani Asafa Powell e Sherone Simpson sostanze dopanti, nella fattispecie, l’oxilofrina. Turbato dal fatto che la responsabilità della vicenda sia stata “scaricata” sulle sue spalle, il preparatore si difende sostenendo di aver soltanto “raccomandato vitamine”, ovviamente prive di sostanze proibite. “E’ ovvio che gli atleti stavano assumendo altre sostanze di cui non avevano parlato con me”. Dal punto di vista investigativo, invece, potrebbero servire settimane, forse mesi prima di avere l’esito delle analisi sul contenuto della cinquantina di scatole, fra compresse, fiale, spray e pomate senza etichetta o con posologia in inglese, sequestrate dai carabinieri del Nas di Udine nelle camere dell’albergo lignanese dove alloggiavano per gli allenamenti estivi i due velocisti il preparatore. L’attività di analisi, che la Procura di Udine dovrebbe affidare in settimana ai carabinieri del Ris di Parma o a un laboratorio convenzionato con il Coni, sarà lunga e costosa. Le analisi punteranno a cercare essenzialmente la presenza di oxilofrina, lo stimolante a cui gli sprinter sono risultati positivi a seguito di un controllo effettuato in occasione di un meeting a cui avevano preso parte in Giamaica. La sostanza, della famiglia delle anfetamine, simile per struttura chimica all’efedrina, utilizzata in caso di ipotensione arteriosa per aumentare la frequenza cardiaca, figura nell’elenco delle sostanze e dei metodi proibiti per il 2013. Nella traduzione italiana del Codice mondiale antidoping depositato in inglese alla Wada (agenzia mondiale antidoping) la metilsinefrina, aggiunta come nome differente per l’oxilofrina, viene inserita tra gli esempi degli stimolanti proibiti in competizione. Gli inquirenti stanno quindi cercando anche di chiarire se l’assunzione lontano dalle gare sia una pratica illecita o no. Gli esiti delle indagini e degli accertamenti svolti nell’ambito dell’inchiesta della Procura udinese saranno dunque utili principalmente alla Wada per le determinazioni della giustizia sportiva. In attesa dell’esito delle analisi di laboratorio, gli inquirenti non hanno in programma di ascoltare nuovi testimoni, dopo che ieri è stato sentito a Lignano Sabbiadoro, come persona informata sui fatti, l’allenatore della nazionale giamaicana di atletica leggera Stephen Francis. L’uomo avrebbe spiegato agli inquirenti di non aver gradito la presenza di Xuereb nello staff