Una tv egiziana ha trasmesso un video, chiaramente girato all’insaputa del ricercatore friulano, in cui si vede Giulio Regeni parlare con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah.
Nel dialogo trasmesso dall’emittente “Sada El Balad”, l’uomo chiede denaro per curare la propria moglie malata di cancro: Regeni rifiuta di darlo ma prospetta la possibilità di finanziare la raccolta di “informazioni” sul sindacato e i suoi “bisogni”.
Il video mostra il volto di Regeni, di cui si sente la voce parlare in buon arabo e rispondere a un uomo che parla egiziano e che evidentemente tiene un telefonino seminascosto. “Primo video di Regeni con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti”, è scritto in sovrimpressione. Il sindacalista, fra l’altro, dice “mia moglie ha il cancro e deve subire un’operazione e io devo cercare denaro, non importa dove”.
Regeni risponde: “il denaro non è mio. Non posso usare soldi per nessun motivo perchè sono un accademico”. Ad Abdallah che insiste, il ricercatore replica che soldi “arrivano attraverso la Gran Bretagna e il centro egiziano che lo dà agli ambulanti”.
“Bisogna cercare di avere idee e ottenere informazioni prima del mese di marzo”, dice fra l’altro Regeni nel video di 3:47′. Alla domanda “che tipo di informazioni vuoi?”, il ricercatore risponde: “qual è la cosa più importante per te per quanto riguarda il sindacato e quali sono i bisogni del sindacato”.
“Voglio idee a partire da tale questione, la più importante per noi, e si potranno sviluppare le idee”, dice ancora Regeni. Il video nel quale Giulio Regeni è ripreso a colloquio con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah, è stato girato il 6 gennaio 2016, secondo quanto si apprende, con una apparecchiatura in dotazione alla polizia del Cairo nascosta in un bottone della camicia di Abdallah. Per chi indaga in Italia sull’omicidio del ricercatore friulano ciò conferma del coinvolgimento della polizia nella realizzazione del video. (ANSA).