Trieste, 3 ago – “La Regione aveva trovato la disponibilità
tecnica del Governo a una soluzione che andava incontro alle
legittime esigenze di tutti i territori, tutelando anche le aree
meno robuste. In un secondo momento, nello stesso giorno, il
Governo ha mutato parere sul testo in alcuni punti, tra i quali
l’accorpamento delle Camere di Udine e Pordenone, e il
mantenimento della Camera della Venezia Giulia”. Lo ha affermato
l’assessore regionale Gianni Torrenti, presente oggi a Roma in
rappresentanza della Regione alla Conferenza Stato-Regioni, dove
è stato presentato il piano di accorpamento delle Camere di
Commercio italiane.
Per Torrenti “pur rimanendo indiscutibile che la Regione non ha
competenza in materia, la scelta di creare un’unica Camera di
commercio regionale ha una valenza strategica in linea con la
politica di aggregazione territoriale e funzionale sin qui
perseguita dalla Regione. Dobbiamo rammaricarci per questo
ripensamento”.
Il Friuli Venezia Giulia aveva dato questa mattina parere
favorevole alla proposta del Governo di un unico Ente camerale
regionale, concordando con gli uffici tecnici del Ministero
l’accoglimento di alcune modifiche del decreto. La nota
emendativa concordata chiedeva che “vista la straordinarietà
dell’operazione che riduce da 4 a 1 le Camere di commercio,
completando il progetto di unificazione già avviato con
l’accorpamento delle Camere di commercio di Trieste e di Gorizia
nella camera della Venezia Giulia, che venga previsto un
emendamento con cui garantire rappresentanza territoriale piena
in tutti gli organi compresa la giunta camerale a tutte e quattro
le Camere di commercio preesistenti accorpate (Udine, Pordenone,
Trieste e Gorizia) quindi anche a quelle che, sulla base dei
criteri economici, non sarebbero garantite. E’ inoltre necessario
valorizzare la gestione del Fondo Gorizia con riferimento alle
previsioni normative contenute nella L 700/1975 che – si chiude
la nota – consentono l’integrazione della Giunta camerale con
un’adeguata rappresentatività del territorio dell’ex provincia di
Gorizia”.
“In Conferenza delle Regioni e fino alla fine della Conferenza
unificata del primo pomeriggio – ha proseguito Torrenti – non
avevamo alcun sentore che la posizione del Governo fosse cambiata
rispetto alla settimana scorsa, e per questo avevamo lavorato per
perfezionarla nell’ottica di una tutela complessiva”.
Il Governo ha successivamente comunicato che la richiesta
precedentemente accolta di avere un’unica Camera di commercio
veniva cassata per ragioni tecniche, riportando così il testo
alla versione presentata da Unioncamere. A fronte di questo
evento, la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto che venisse
verbalizzata la modifica in senso negativo del parere espresso al
mattino”.
“Questa novità improvvisa, che non ha tenuto conto
dell’opportunità di leggere il territorio nel suo complesso, ora
andrà gestita dalle due Camere di commercio, che – ha concluso
Torrenti – avranno il compito di ricucire rapporti e dialogo tra
tutti i soggetti coinvolti”.
ARC/PPD/com
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