Che mondo farà? Nell’anno più drammatico del mondo se lo è chiesto, dal primo al 4 ottobre, Link festival del giornalismo attraverso una 7^ edizione totalmente proiettata sugli scenari futuri, incrociando l’analisi geopolitica e la riflessione sui temi sociali, economici, ambientali. Quattro giorni di incontri, dialoghi e interviste che, nell’anno del covid, hanno riportato il “buon giornalismo” in presenza, nel cuore di Trieste nella Fincantieri Newsroom, osservando la massima attenzione alle norme di sicurezza previste per gli eventi pubblici. Ventidue appuntamenti che, nel rispetto del distanziamento, hanno registrato un sistematico sold out anche nei contesti più complicati di maltempo: «per questo a fine festival il nostro ringraziamento va innanzitutto al pubblico, generoso negli spazi di incontro e compostamente disposto anche all’esterno, dove gli schermi hanno riproposto i contenuti del festival a beneficio degli spettatori che non avevano trovato posto – spiegano la curatrice di Link Festival Francesca Fresa e il direttore editoriale Giovanni Marzini – Al pubblico va non solo la nostra gratitudine, ma anche l’ammirazione per aver impeccabilmente e pazientemente rispettato le policies di comportamento necessarie alla fruizione degli eventi. Anche se questo ha significato, talvolta, attendere sotto la pioggia il momento di entrare in sala».
Che mondo farà, dunque? A Link Festival, con l’imprenditore Andrea Illy e lo scienziato Stefano Fantoni, e con il portavoce Asvis Enrico Giovannini, si è parlato nell’ultima giornata di scienza e sostenibilità come binomio determinante per i destini futuri del territorio, e insieme del pianeta. Che la “bellezza” possa salvare il mondo, o perlomeno stimolare nelle giovani generazioni la creatività e la curiosità per il mondo in cui vivono – insieme alla consapevolezza dei valori etici e solidali per il bene comune – è convinzione dell’attrice Simona Marchini, che nella giornata conclusiva di Link ha presentato il suo progetto dedicato alla generazione Z: una rete di proposte rivolte alle famiglie e insieme alle scuole, per promuovere una primavera intergenerazionale delle coscienze. Di “buonismo” e buonisti hanno dialogato il giornalista e autore Luca Bottura e (in video collegamento) l’attrice Geppi Cucciari, e sempre a Link festival il Maestro della fotografia Olivero Toscani ha lanciato il suo nuovo progetto 2021: il “nuovo muro”, a Berlino, che racconterà i tedeschi di oggi attraverso una sequenza di ben190 grandi immagini, di 3 metri ciascuna. Link Festival 2020 si congeda dal cartellone di eventi proposto quest’anno in modalità “ibrida” – sia in presenza che integralmente in streaming live sul canale youtube del festival e sul sito del quotidiano Il Piccolo – rinnovando il suo appuntamento per sabato 24 ottobre, quando in seconda serata su Rai1 andrà in onda “I nostri Angeli”, il nuovo format condotto da Emma D’Aquino, volto noto dell’edizione serale del TG1, insieme alla corrispondente Giovanna Botteri, presidente di Giuria del Premio Luchetta 2020. Da Trieste, idealmente, un “ponte televisivo” per esplorare i fronti caldi del mondo, le criticità ed emergenze del nostro tempo con la testimonianza dei vincitori del Premio Giornalistico Marco Luchetta 2020, riferimento per il giornalismo a sostegno dell’infanzia e dei suoi diritti. Sarà l’occasione per riportare Trieste all’attenzione del grande pubblico televisivo e insieme conoscere meglio i vincitori del Premio Luchetta e incontrare molti altri protagonisti di Link Festival 2020. Moltissimi i nomi che si sono avvicendati quest’anno sul palcoscenico del buon giornalismo: fra gli altri Giovanni Minoli, Corrado Augias, Lucia Annunziata, Corrado Formigli, Tiziana Ferrario, Marta Serafini, Stefano Liberti, Giulio Sapelli, Andrea Vianello, Luca Bottura, Geppi Cucciari e il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, intervenuto in video collegamento nella giornata conclusiva di Link Festival.