Alla vigilia della trasferta, che aprirà il mese di febbraio, di Verona contro il Chievo, il tecnico bianconero Gigi Delneri ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
A Chievo inevitabilmente ha lasciato un pezzo di cuore?
“Eravamo più giovani. E’ stata una bella storia, che racchiude un po’ tutto quello che il calcio può rappresentare: gioco, entusiasmo, favola nata per molti motivi e tante sfaccettature. Un piccolo borgo che lotta contro le grandi è sempre bello. E’ stata una bellissima esperienza. Sento ancora tanti giocatori di quel tempo, come Corradi e Perrotta. All’epoca il ChievoVerona è stata la seconda squadra più amata d’Italia. L’Europa conquistata lì valse un po’ uno scudetto. Ho visto somiglianze con la storia del Leicester di Ranieri. Era un gruppo di uomini veri, con i tasselli tutti al posto giusto, con grande cultura del lavoro. Quell’anno lì il Chievo diede spunto a parecchi per provare a migliorarsi”.
Che partita sarà domani tra Chievo e Udinese?
“Sono due squadre che sul campo mettono sempre tanta energia. Loro facendo il colpo a Roma contro la Lazio si sono risollevati. Noi abbiamo vinto contro una grande, sfruttando bene le occasioni create, ma non dobbiamo cullarci su questo, bensì prendere spunto da questo per continuare a fare bene”.
Il Chievo resta una squadra molto costante.
“Sì, ora si fa fatica a immaginare la serie A senza Chievo, e questo mi fa piacere. Ora è formata da gente di campo, esperta. E’ una realtà maturata sotto tutti i punti di vista, magari meno sbarazzina, ma molto più pragmatica e che fa del gioco di squadra la sua prerogativa. Hanno elementi di qualità, ma anche di tanta sostanza. Per fare punti dovremmo essere molto attenti, molto più di quanto fatto contro il Milan”.
Widmer gioca?
“Sicuro. Siamo molto contenti del suo recupero. Doveva solo mentalizzare l’operazione e mi sembra che ci sia anche sotto questo punto di vista. Giocherà al posto di Faraoni infortunato, sottolineando ancora una volta come Angella lì abbia comunque fatto una grande partita”.
E’ più importante l’assetto o la gestione delle energie?
“Direi l’assetto, e i giocatori che possono essere utili all’assetto. Dopo 5 mesi posso dire di conoscerli bene, perché questo è il compito di un allenatore. Le alternative sono comunque sempre pronte a essere chiamate in causa”.
De Paul è migliorato molto in questo 2017.
“Sta trovando il ruolo, che è una cosa fondamentale per la valorizzazione delle caratteristiche del giocatore. Per giocare a livelli importanti, certi ruoli sono adatti e altri no. Ha gamba, dribbling, ora anche chiusure difensive importanti. Con tutte le proporzioni, deve somigliare in campo a Callejon del Napoli, perché ora nel calcio l’esterno deve tornare ad aiutare. Sta migliorando molto, ma deve ancora lavorare molto”.
Si affrontano due squadre con media età diversa. Che differenze ci saranno in campo?
“Non credo ci saranno differenze. L’età ti dà comunque esperienza. Sono strutturati bene. Giocano insieme da 3 anni e sono completi nel lavoro acquisito nel tempo. Noi abbiamo un mix, mentre loro sono mediamente più esperti. A me piace lavorare con la gioventù, ma anche con qualche vecchietto, diciamo così. E spesso il miglioramento globale della squadra passa attraverso di loro”.
Come sta Gnoukouri?
“E’ infuenzato”.