Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare..
Al cinema e non solo.
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DALLAS BUYERS CLUB di Jean-Marc Vallée
. Quando nel 1985 viene ricoverato in ospedale a seguito di un incidente sul lavoro, il texano Ron Woodroof certo non si aspetta una diagnosi di HIV, quello che al momento lui e quasi tutto il mondo considera come la “peste” degli omosessuali. Ben presto si rendera’ conto che se vuol sopravvivere dovrà cambiare radicalmente modo di vivere, e cosi’ comincia la sua personalissima lotta contro l’AIDS, una lotta che lo portera’ a scontrarsi prima di tutto con i suoi stessi pregiudizi, e poi contro il sistema sanitario americano e il governo stesso. In un momento storico in cui i farmaci per l’AIDS sono ancora in fase sperimentale, ed è possibile assumere solo quelli approvati dal governo, Woodroof, dimostrando doti insospettate e un’intraprendenza non comune, comincia ad informarsi sulle cure disponibili nel resto del mondo. Dal vicino Messico fino ad arrivare in Giappone ed Israele, ogni luogo per lui è buono per procurarsi farmaci non approvati in USA (ma tutt’altro che inefficaci o dannosi, anzi) per rivenderli ad altri “condannati” come lui, prima per le strade e poi fondando il Dallas Buyers Club del titolo, i cui soci (paganti) hanno libero accesso ai medicinali importati (illegalmente) dall’estero. Continuamente in lotta con la FDA che cerca di mettergli i bastoni tra le ruote con nuove leggi e regolamentazioni, grazie alla sua tenacia e alla sua caparbieta’ riuscira’ a sopravvivere alla malattia per ben 7 anni, dopo che i medici gli avevano dato solo un mese di vita. Lungo il suo cammino Ron incontra un transessuale e drogato, Rayon, che da semplice socio in affari diventerà pian piano amico inseparabile e simbolo vivente della trasformazione a cui va incontro dopo la terribile scoperta di essere sieropositivo. Il racconto della vera storia di Ron Woodroof, parabola di una persona che proprio a causa dell’AIDS rinasce a nuova vita, rivedendo il suo modo di vivere e le sue opinioni sul prossimo, e la sua instancabile lotta da privato cittadino contro un sistema governativo ottuso che impedisce ai malati terminali come lui di scegliere liberamente come e con cosa curarsi, sono i punti forti di un film che malgrado l’argomento trattato non cerca mai la lacrima facile. Merito certamente di una sceneggiatura asciutta e rigorosa, ma soprattutto dei due incredibili protagonisti, Matthew McConaughey e Jared Leto, perfettamente calati nei rispettivi ruoli. Al di là delle trasformazioni fisiche a cui i due si sono sottoposti, quel che colpisce di più delle loro interpretazioni è la profonda autenticità che riescono a conferire a due personaggi non certamente perfetti o simpatici, ma disperatamente vitali. E se per chi, come me, lo ha potuto ammirare nei suoi ultimi ruoli in Killer Joe di William Fredkin o in Mud (ancora inedito in Italia), la superba prova di McConaughey non giunge certo inaspettata, per tutti gli altri la pellicola di Vallée sarà un’ottima occasione per scoprire il talento dell’attore texano, insospettato fino a solo pochi anni fa. In un film che si appoggia quasi esclusivamente sulle interpretazioni, vale la pena ricordare anche una sorprendente Jennifer Garner nel piccolo ruolo dell’appassionata e partecipe dottoressa Eve, che assiste inizialmente entrambi i protagonisti in ospedale e diviene nel tempo loro affezionata amica. GRADIMENTO KUSA 70%.
Brevemente in sala.
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A PROPOSITO DI DAVIS di Joel e Ethan Coen
. Cominciamo subito con il meglio della settimana. Perchè quando si tratta dei fratelli Coen, qualsiasi soggetto per me diventa interessante. Anche la storia di un talentuoso cantante folk, il Llewyn Davis del titolo originale (ispirato alla figura di Dave Van Ronk, realmente esistito), che all’inizio degli anni ’60 combatte contro il gelido inverno di New York e contro le mille difficoltà che gli impediscono di far ascoltare la propria musica al mondo. E poi c’è anche Carey Mulligan, cosa si può volere di più? ATTESA KUSA 85%Con i Coen è fiducia ad occhi chiusi, nessun dubbio neanche per un momento. Inutile dire che ci troviamo di fronte ad uno dei candidati ad entrare nella top ten stagionale e dell’ anno. Poi, per una volta, ho anche già visto il film e, in attesa di recensione e giudizio, quello sotto sarebbe stato il mio fattore attesa. ATTESA WELTALL 90%.
ALL IS LOST – TUTTO E’ PERDUTO di J.C. Chandor
. Un uomo solo, sperduto in mezzo al mare con la sua barca in balia degli eventi, lotta fino allo stremo per la sopravvivenza. Scritto e diretto da J.C. Chandor, la pellicola rappresenta una sfida anche per il suo interprete, Robert Redford, data la totale assenza di dialoghi. Una sfida che, soprattutto per la stima che proviamo per Redford regista ed attore, a noi piace accettare. ATTESA KUSA 70%Massima stima per Redford ma potrei non reggere tutto un film ambientato su di una barca. Problema mio, per carità. ATTESA WELTALL 40%.
HANSEL E GRETEL E LA STREGA DELLA FORESTA NERA di Duane Journey
. In questa versione aggiornata della fiaba, la strega per attirare gli adolescenti vende marijuana, la Foresta Nera dell’arguto titolo italiano. Che poi la strega sia Lara Flynn Boyle, e Gretel sia Molly Quinn, ovvero la figlia di Castle nella serie omonima, poco ci importa. Quel che stupisce di più è che una pellicola del genere riesca ad arrivare nelle sale, quando hanno inventato lo straight-to-video apposta. ATTESA KUSA 0%Ehhh, ma sai com’è, caro socio, le rivisitazioni delle fiabe tirano un sacco in questi ultimi mesi. E tirano un po’ di tutto, anche vagonate di insulti. ATTESA WELTALL 0%.
KHUMBA di Anthony Silverston
. E stavolta ci si mettono i sudafricani a fare un film d’animazione con animali vari: stavolta i protagonisti sono una zebra per metà senza strisce, uno gnu e uno struzzo. Non.Se.Ne.Può.Più. ATTESA KUSA 0%No, davvero, senza nulla togliere all’ animazione sudafricana, però basta con ‘sti animali parlanti, davvero! ATTESA WELTALL 0%.
SMETTO QUANDO VOGLIO di Sydney Sibilia
. Lo ammetto, l’idea dei ricercatori che si improvvisano banda di criminali è quanto meno simpatica. Riferimenti (scherzosi) alla pluripremiata serie tv Breaking Bad a parte però, il mio interesse finisce lì, anche se il film sembra promettere bene. ATTESA KUSA 0%Anche questo è un film che prova a fare una fotografia del nostro Paese, concentrandosi su laureati/disoccupati, attraverso registri di genere non proprio marchio di fabbrica del nostro cinema. Ma in fondo è abbastanza per una piccola botta di fiducia. ATTESA WELTALL 50%.
ROBOCOP di Josè Padhila
. Sulla necessità dei reboot, o remake che dir si voglia, il discorso sarebbe lungo. Ma, se devo esser sincero, di Robocop mi bastava quello di Verhoeven. ATTESA KUSA 0%Non ci piacciono i remake soprattutto quando riguardano cult come Robocop di Verhoeven. Qui però alla regia c’è Josè Padhila, autore del sorprendente Tropa de Elite. Basta questo per un minimo di fiducia. ATTESA WELTALL 50%.
JUSTIN BIEBER’S BELIEVE di Jon M.Chu
. E finiamo col peggio della settimana. Documentario che racconta l’irresistibile ascesa di Justin Bieber. Come poterne fare a meno? ATTESA KUSA n.c . Anche se non provassi questa totale indifferenza per il presunto talento di Mr. Bieber, secondo voi, tra le melodie folk dei Coen e questo, che cosa avrei scelto? ATTESA WELTALL 0%.
Consigli per gli acquisti.
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IL SETTIMO SIGILLO (BD già disponibile dal 05/02/14)
. Prima volta per il film di Bergman ad arrivare nei negozi italiani nel formato Bluray in alta definizione. Il Settimo Sigillo, infatti, insieme ad altri capolavori del passato, rientra nell’ operazione portata avanti dallo Studio 4K, distribuito dalla Golem Video (Terminal Video), di riedizione su supporto ad alta definizione. L’ edizione, con tutti i parametri tecnici al proprio posto, è corredata da un documentario di ben ottanta minuti. * BLURAY * VIDEO: 1.37:1 letterbox 1080p – AUDIO: Sve DTS HD 2.0, Ita / Sve Dolby Digital Mono 2.0 – SOTT: Ita – EXTRA: Documentario: “Bergman Island”, Trailer – ZONA: B ACQUISTO: CONSIGLIATO . . .