Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare..
Al cinema e non solo.
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EDGE OF TOMORROW di Doug Liman
. In un non meglio precisato futuro, comunque abbastanza prossimo, una insospettabile pioggia di meteoriti è solo la prima avvisaglia di una invasione aliena in larga scala che mette in ginocchio l’ Europa. Dopo aver subito schiaccianti sconfitte, le forze alleate sembrano pronte ad un contrattacco decisivo. Doug Liman non è esattamente quel tipo di regista che si ricorda per particolari meriti (a parte forse The Bourne Identity) ma è comunque un onesto mestierante e, con Edge of Tomorrow, ce lo dimostra soprattutto quando c’è da mostrare i muscoli durante la ripetuta sequenza di un moderno sbarco in Normandia, tutto elicotteri e fanteria armata di futuristici esoscheletri. Per il resto il film soffre di due particolari difetti: il primo è riconducibile al fatto che, fin dalle prime immagini promozionali, si è cercato di vendere l’ attore principale piuttosto che la pellicola. Forse troppo facilmente dimentichi di quanto accaduto con il recente Oblivion, si è costruita una vetrina intorno a Tom Cruise e, nel caso specifico, senza prendere in considerazione che forse al di la del divo di turno, c’era una co-protagonista, Emily Blunt, che si mangia tutto il film ogni volta che entra in scena. Il secondo difetto, forse quello più grave, è la persistente sensazione di ritrovarsi di fronte a qualcosa di già visto, qualcosa che qualcuno ha già fatto e in maniera migliore. Il loop temporale nel quale si trova intrappolato il protagonista infatti, è già stato usato in tempi recenti da Duncan Jones nel suo Source Code, ma soprattutto dal compianto Harold Ramis nel suo cult Ricomincio da Capo. Come se non bastasse, le regole sulle quali è costruita la sceneggiatura vengono rispettate almeno fino a quando, per la solita necessità di non mettere lo spettatore di fronte ad un finale troppo cupo, non ci si concede qualche “licenza” e forzatura di troppo. Questi aspetti, non da poco, mettono Edge of Tomorrow in quella triste categoria delle occasioni mancate, visto che gli elementi per un film di genere riuscito c’erano tutti ma si è preferito ignorarli. GRADIMENTO WELTALL 45%.
Brevemente in sala.
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1303 3D di Michael Taverna
. Una ragazza decide di andare a vivere da sola e ha la bella idea di scegliersi l’appartamento 1303 al tredicesimo piano di un palazzo, funestato in passato da una serie di misteriosi suicidi. Voglio dire, a volte restare bamboccioni a casa di mamma e papà non è poi proprio così male male, o no? ATTESA KUSA 0%Sarà dovuto a tutti questi fantasmi erranti la flessione del mercato immobiliare? Sicuro è che il cinema cerca sempre il modo di mangiarci. Io ho già dato con Oculus, quindi passo. ATTESA WELTALL 0%.
LA MELA E IL VERME di Anders Morgenthaler
. C’è questo albero no, dove ci sono queste belle mele no, che passano tutto il tempo solo a pensare a come diventare più belle no, e ad un certo punto dentro a una ci spunta un verme, e allora tutte le altre “dalli alla mela col verme, dalli al diverso, dalli al verme”. E quindi la mela abbandona l’albero, accompagnata dal verme e da una pera che si crede una mela, e insieme vivono mille avventure. Ora voglio sapere a) dove si sono riforniti di roba lo sceneggiatore e il regista di questa “cosa”, perchè ne voglio un po’ anche io e b) come è possibile che una mela caduta dall’albero non marcisca immediatamente, considerato che ieri ne ho presa una al supermercato e dopo mezza giornata è già da buttare. ATTESA KUSA 0%Troppo scontato dire che “siamo proprio alla frutta”? Scontato o no, l’ uscita di titoli come questo ti fanno pensare unicamente di chiudere baracca e riaprire a settembre… ATTESA WELTALL 0%.
GABRIELLE – UN AMORE FUORI DAL CORO di Louise Archambault
. Gabrielle, giovane dotata musicalmente ma affetta da disabilità mentale, si innamora di uno dei ragazzi del coro di cui fa parte, anch’egli disabile. Il loro desiderio di vivere una “normale” storia d’amore, compreso il rapporto fisico, si scontrerà con le regole dell’istituto in cui vivono (che impone ai propri ospiti la castità) e con i pregiudizi e le paure delle persone che stanno loro intorno, famiglie comprese. Argomento delicato e stimolante, il diritto alla normalità per le persone affette da handicap, anche in campo sentimentale ed amoroso, è un tema che se trattato con intelligenza e sensibilità potrebbe mettere alla prova anche chi al riguardo pregiudizi pensa di non averne affatto. ATTESA KUSA 60%Indubbiamente uno dei film più interessanti della settimana e probabilmente quello che cerca di affrontare tematiche importanti e anche scomode. Potrebbe spiccare in questa scarsa programmazione pre estiva. ATTESA WELTALL 55%.
IL MAGICO MONDO DI OZ di Will Finn, Dan St. Pierre
. Inutile seguito in versione animata di uno dei grandi miti dell’immaginario USA, esplorato peraltro in versione live anche dal recente (e non molto riuscito) Il grande e potente Oz, la cui miglior destinazione sarebbe stata probabilmente l’uscita direttamente in DVD. ATTESA KUSA 0%Il cinema americano ha bisogno di sequel e prequel. Quando non ci sono attori per girarlo, anche l’ animazione va bene. Per loro, non per me. ATTESA WELTALL 0%.
THE CONGRESS di Ari Folman
. L’avanzare della tecnologia, tra motion capture e CGI, mette sempre più a repentaglio l’autenticità degli attori in carne ed ossa, che temono prima o poi di esser sostituiti da loro surrogati digitali: The Congress inizialmente esplora proprio questa paura, con Robin Wright nel ruolo di una “versione” di se stessa, a cui viene proposto un contratto che prevede di ritirarsi per sempre dalle scene, non prima di aver “donato” per intero la propria immagine ad una casa di produzione cinematografica. Poi la pellicola di Folman si spinge ancora più in là, con un balzo in avanti di 20 anni, in un futuro in cui si può addirittura diventare la celebrità o la persona che si desidera, semplicemente aspirandone l’essenza sintetizzata chimicamente. Solitamente sono un po’ perplesso nei confronti dei film a tecnica mista tra live e animazione, anche se in questo caso il passaggio è giustificato dalla trama. The Congress sulla carta si presenta come un interessante esperimento che potrebbe rivelarsi sia eccezionale che una cocente delusione. Staremo a vedere. ATTESA KUSA 50%Molta curiosità su questo film che esce comunque con un anno abbondante di ritardo. Massima fiducia ad Ari Folman che già con il bel Valzer con Bashir ci aveva pienamente convinto. ATTESA WELTALL 70%.
LE WEEK-END di Roger Mitchell
. Una coppia di professori ultracinquantenni per il loro trentesimo anniversario di matrimonio decide di fare un tuffo nel passato e andare a Parigi, dove avevano trascorso la loro luna di miele. Sarà un occasione, soprattutto per lui, per riscoprire quel che di buono hanno nel loro rapporto e nella loro vita. Con Jim Broadbent, Lindsay Duncan e un redivivo Jeff Goldblum, in una settimana così magra la pellicola di Mitchell potrebbe anche esser di un qualche interesse, ma si presta mooolto bene ad una comoda visione casalinga. ATTESA KUSA 0%Sentito il mio esimio collega, seguo il suo consiglio e lo recupero a casa. Forse. ATTESA WELTALL 0%.
ROMPICAPO A NEW YORK di Cedric Klapisch
. Terzo capitolo della vita di Xavier, già protagonista del bel L’appartamento Spagnolo e del meno riuscito Bambole Russe, ambientato stavolta a New York, come suggerisce il (brutto) titolo italiano, mentre quello originale era Rompicapo Cinese. Wendy, la moglie inglese, l’ha lasciato per trasferirsi a New York con i figli e il nuovo compagno, e quindi Xavier, approfittando anche del fatto che Isabelle, la sua amica lesbica, ha messo su casa a Brooklyn con la fidanzata, si sposta anche lui nella grande Mela (senza verme) in cerca di ispirazione per il suo nuovo romanzo, e va a vivere a Chinatown (da cui il titolo originale). Caratterizzato come le precedenti pellicole dal solito ritmo frenetico e dalle situazioni incasinatissime del protagonista, Rompicapo a New York è un occasione per rivedere insieme al lavoro il protagonista Romain Duris con le tre donne della sua vita, ovvero Audrey Tatou, Kelly Reilly e Cecile de France. Solo per chi ha visto gli altri due e non ne ha avuto già abbastanza. ATTESA KUSA 50%Ecco io, ad esempio, dovrei recuperare anche gli altri e al momento non mi sembra proprio il caso. ATTESA WELTALL 0%.
Consigli per gli acquisti.
. Dopo la scorpacciata asiatica della scorsa settimana, niente da segnalare in questa. . . .