Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare.
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Al cinema e non solo.
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ZERO DARK THIRTY di Kathrin Bigelow
Si può affrontare un argomento come l’ 11 settembre 2011 e tutto ciò che ne conseguito, senza infilare le dita in qualche ferita ancora sanguinante, senza toccare qualche nervo scoperto? Forse è un cosa impossibile considerata la portata di un evento che ha scosso dalle fondamenta la più grande democrazia del pianeta portando in superficie i suoi segreti più indicibili, mostrando i suoi scheletri nell’ armadio anche a chi si ostinava a non vederli. Impossibile sicuramente senza prendere una posizione, trovare il proprio spazio super partes dal quale osservare senza essere coinvolti. Con Zero Dark Thirty, Kathrin Bigelow prende posizione. Nel raccontare gli eventi che dall’ attentato al World Trade Center portarono alla (probabile) eliminazione di Osama Bin Laden, la regista americana esclude qualsiasi ipotesi di complotto “interno” e punta ad una ricostruzione, basata su documenti e registrazioni reali, delle indagini che condussero la CIA fino alla porta del nascondiglio del numero uno di Al Quaeda. Undici anni di indagini, interrogatori, torture, appostamenti, condensati dalla Bigelow in un thriller rigoroso per forma e contenuti, che ha come protagonista assoluta una donna, l’ agente CIA Maya che, sola contro tutti, conduce la sua ricerca con una dedizione che si trasforma negli anni in pura ossessione. In questo personaggio forte ed instancabile (interpretato dalla sempre più brava Jessica Chastain) si riflette un America che ha perso la bussola, che nel tentativo di dare un volto al Male e di mettere una parola fine ad una caccia al fantasma durata una decade, è arrivata a sporcarsi le mani con il l sangue di molti, a giustificare la tortura, i campi di prigionia e le violazioni delle libertà individuali, con la necessita di raggiungere un Bene superiore. Un film dove i brevi lampi di patriottismo appaiono spenti e deboli, dove è impossibile festeggiare quando il processo democratico è morto e sepolto prima dell’ odiato arci nemico. dove alla fine non vince nessuno ma tutti, si sicuro, hanno perso qualcosa. GRADIMENTO WELTALL 80%
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RE DELLA TERRA SELVAGGIA di Behn Zeitlin
Affrontare la visione di un film come Re della Terra Selvaggia (traballante adattamento dall’ originale Beast of the Southern Wild) ci porta a fare delle riflessioni sul modo in cui il cinema rappresenta il dramma e la tragedia. Dovendosi spesso rivolgere ad un pubblico poco propenso a letture stratificate, ci si è adagiati con maggiore frequenza nella scelta più semplice e cioè quella di impattare direttamente con le emozioni più basilari, puntando alle lacrime senza passare mai dal cuore. Il film di Benh Zeitlin, straordinario esordio al lungometraggio che è riuscito a catturare le attenzioni del Sundance e dell ‘Academy, sceglie fortunatamente strade differenti: senza mai tracciare precise coordinate spaziali o temporali, le immagini del film, l’ acqua, il fango e le case sommerse, non possono che riportare alla memoria la morte e la distruzione che ha portato con se l’ uragano Kathrina nel 2005, filtrate però attraverso il linguaggio della favola per raccontare la storia della piccola Hushpuppy che, insieme al padre, vive nella piccola comunità di Bathtube. Il villaggio, separato (o meglio, isolato) dal resto del mondo civilizzato da una diga, rischia di finire sommerso dall’ innalzamento dei mari per il lento ma inesorabile disgelo delle calotte polari. Un evento di portata catastrofica che risveglia anche gli Aurochs, gigantesche creature preistoriche. Pur camminando sui territori del fantastico, il regista newyorkese riesce a cogliere in pieno il senso del disastro che ha colpito la Louisiana e New Orleans in particolare, la distruzione, la morte, la perdita, la rabbia, quel senso di impotenza nel vedere le proprie radici cancellate, nel vedersi strappati dalla propria vita mente il mondo intorno osserva, per lo più, in maniera fredda ed indifferente. Ed è in questo contesto che si svolge la formazione di Hushpuppy, seguita con burbera autorità da un padre severo ma amorevole che cerca con tutte le sue forze di prepararla al ruolo che dovrà assumere in una società in rovina quando lui non ci sarà più. Girato con un taglio quasi da documentario e avvalendosi di attori non professionisti, Zeitlin trova nella piccola Quvenzhané Wallis un talento naturale impressionante, una protagonista che ad appena nove anni si carica sulle spalle un film con una interpretazione capace di trasmettere la forza di chi lotta contro un’ infanzia negata ed una innocenza perduta sotto metri di acqua. GRADIMENTO WELTALL 75%
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Brevemente in sala (a cura di Kusa).
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BLUE VALENTINE di Derek Cianfrance
Ancora una volta complimenti alla distribuzione italiota che decide di far uscire a SOLI tre anni di distanza un film come Blue Valentine, la cui protagonista Michelle Williams era candidata all’Oscar come miglior attrice SOLO due anni fa, probabilmente solo perchè ha Valentine nel titolo, anche se NON è esattamente la pellicola che consiglierei ad una coppia per la serata degli innamorati. Detto questo, oltre alla Williams c’è anche Ryan Gosling, che ora dopo Drive, Crazy Stupid Love e Le Idi di Marzo, tutti conosciamo molto bene, ma che allora si era fatto notare per l’ottima prova in Half Nelson ed era ancora in cerca di notorietà. Il film è stato descritto, da chi l’ha visto, come bello e straziante, ed è la storia di una coppia in due punti essenziali della loro storia, narrati in parallelo (e con differenti tecniche di ripresa, tradizionale e digitale), ovvero quando si sono conosciuti e al momento della fine del loro matrimonio. Non esattamente il mio genere di pellicola, ma sembra che effettivamente le due interpretazioni siano notevoli e che la resa delle emozioni della coppia sia particolarmente autentica e sentita. ATTESA KUSA 60%Dopo tre anni arriva in DUE sale. Bravi, bravi. Applausi. ATTESA WELTALL 70%
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DIE HARD – UN BUON GIORNO PER MORIRE di John Moore
Ed eccoci al quinto capitolo delle avventure di John McClane, con il nostro beniamino Bruce Willis che dopo i viaggi nel tempo di Looper torna alle atmosfere che più gli sono congeniali, ovvero quelle dell’action e delle battute fulminanti del personaggio che 25 anni fa lo trasformò in una delle icone hollywodiane del cinema d’azione più amate dal pubblico, e che contribuì ad un impennata delle vendite di canottiere. Stavolta l’azione si sposta in Russia, e dopo la figlia del quarto episodio facciamo la conoscenza anche del figlio, interpretato da Jai Courtney, visto nella serie “muscolare” Spartaco: Sangue e Sabbia, agente della Cia con inevitabile e scontato rapporto problematico col paparino. Sul fatto che Bruce sia ancora in ottima forma non abbiamo dubbi, e il recente Red ha dimostrato che il nostro ha ancora tutti i numeri per reggere la scena action più che egregiamente: i dubbi semmai vengono proprio sull’affiancamento di un possibile “erede” della famiglia McClane: francamente io avrei preferito vedere protagonista anche qui la tostissima figlia del quarto capitolo, ovvero Mary Elizabeth Winstead, ma probabilmente il livello testosteronico non sarebbe stato sufficiente a soddisfare i fan più tradizionalisti. ATTESA KUSA 70%A me questa cose dell’ “erede” spaventa un po’…almeno tanto quanto mi spaventava nell’ ultimo Indiana Jones. E poi c’è questo regista praticamente sconosciuto al quale viene affidato un franchise sicuramente datato ma importante. Però c’è il buon vecchio Bruce e noi siamo contenti già cosi. Hippy ka ye motherfuckers! ATTESA WELTALL 80%
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LA MIA MAMMA SUONA IL ROCK di Massimo Ceccherini
Primo Film DI e CON della settimana, in questo caso nella persona di Massimo Ceccherini, toscanaccio che ci è simpatico assai, ma un film intero con lui non si può reggere. ATTESA KUSA 0%Ma neanche mezzo, dai. ATTESA WELTALL 0%
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NOI SIAMO INFINITO di Stephen Chbosky
Come si sia arrivati da “The Perks of Being Wallflower”, ovvero più o meno “ I Vantaggi di far da Tappezzeria”, a “Noi Siamo Infinito”, come al solito non ci è dato sapere. Probabilmente aiuterebbe aver letto il libro, che pare essere un vero cult per le giovani generazioni. Il film, ambientato negli anni ’90, è un romanzo di formazione con protagonista Charlie (Logan Lerman), timido ed intelligente, solitamente abituato, come suggeriscere il titolo originale, a passare inosservato: grazie però all’amicizia di due fratelli, Sam e Patrick, molto popolari nella scuola, gli si aprirà un mondo fatto di nuove esperienze, nuove amicizie, feste, e così grazie a loro Charlie proverà il primo amore nonché il primo bacio. Ma per quelli come Charlie la strada verso l’età adulta è ancora lunga e lo attendono dolorose esperienze. Malgrado non ne sappia nulla, devo ammettere che è in assoluto il titolo della settimana che più mi incuriosisce, anche per la presenza di Emma “Ermione” Watson nei panni di Sam. ATTESA KUSA 75%Questo film possiede, teoricamente, tutti i requisiti per piacermi un bel po’. Staremo a vedere! ATTESA WELTALL 75%
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IL PRINCIPE ABUSIVO di Alessandro Siani
Secondo film DI e CON della settimana, (non) casualmente anch’esso italiano, stavolta nella persona di Alessandro Siani: ecco, se a me stava già poco simpatico in Benvenuti al Sud, ora ce lo dobbiamo pure subire in un assolo. No grazie. ATTESA KUSA 0%Ma com’è facile diventare registi in Italia. Basta essere protagonisti di una commedia importata dall’ estero e, TAAAAAAC, il gioco è fatto. ATTESA WELTALL 0%
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PROMISED LAND di Gus Van Sant
Matt Damon e Frances McDormand rappresentano una multinazionale che si occupa di estrazione di gas naturale, e se ne vanno in giro per le zone rurali degli Stati Uniti a cercare di convincere le popolazioni locali, strette dalla morsa economica degli ultimi anni, a lasciar trivellare il loro territorio in cambio di facili guadagni, senza ovviamente alcun riguardo per le conseguenze ambientali. Ma arrivati alla cittadina di McKinley trovano la straordinaria resistenza della popolazione locale, e per i due venditori, ma soprattutto per Steve, tutto si complica e diventa un fatto personale. Co-sceneggiato da Matt Damon, che doveva anche dirigerlo ma poi ha lasciato il timone all’amico Gus Van Sant, già insieme a lui con Will Hunting, sinceramente questo Promised Land più che per la storia, che mi pare un po’ trita e ritrita, mi attira per il cast femminile, ovvero Frances McDormand e Rosemarie DeWitt. Non abbastanza però. ATTESA KUSA 40%Mi piace la coppia Gus Van Sant / Matt Damon ma le impressioni da Berlino sono abbastanza freddine e non solo per questioni climatiche. ATTESA WELTALL 60%
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VIVA LA LIBERTA’ di Roberto Andò
Con Toni Servillo, Valerio Mastrandrea e Valeria Bruni Tedeschi, se dovessi proprio scegliere un film italiano per questo weekend certo sarebbe questo, diretto da Roberto Andò e tratto dal suo romanzo Il Trono vuoto, anche se la storia della sostituzione del gemello non è proprio una grande novità, ma ogni tanto ci si può pure accontentare … ATTESA KUSA 40%Certo, se prendiamo a paragone gli altri film italiani della settimana, questo vince su tutta la linea. Anche solo con Servillo. ATTESA WELTALL 50%
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Consigli per gli acquisti.
. Altra settimana piatta. Piattissima! Ma si prepara un fine mese pienissimo, vi ho avvisati. . .